Ieri, 11/2/09, è stata discussa e approvata dal Consiglio Comunale di Trieste una mozione sottoscritta dai capigruppo della maggioranza (centro destra) per esortare un’ azione politica contro il paventato trasferimento della specialistica di architettura a Gorizia.
La mozione è stata introdotta dal consigliere Camber (FI), di cui val la pena ricordare alcuni passaggi:
- gli studenti come pacchi postali al miglior offerente;
- il rifiuto da parte di Udine ad unificare i corsi e l’inutilità quindi dello spostamento come polo sopra le parti;
- lo spreco di risorse per gestire due corsi separati, ad esempio due biblioteche (…o neanche una, N.d.A.)
- la presenza di studenti da fuori città ben integrati e parte attiva della vita cittadina;
- la possibilità di fare di architettura a Trieste un centro di eccellenza soprattutto dopo l’imminente cambio generazionale di alcuni “baroni” in modo che la facoltà diventi più architettura e meno economia (… parole sue! N.d.A.)
E’ seguito un dibattito di quasi un’ora con interventi da tutte le parti politiche.
Sono intervenuti: Sasco (UDC), DeCarli (cittadini per Trieste), Edera (Lista Rovis), Minisini (PD), Barbo (PD), Ferrara (Lega Nord), Furlanic ( Rifondazione Comunista), Sulli (AN), Kakovic (PD), Bertoli (FI), Omero (PD)
Tutti si sono dichiarati favorevoli alla mozione con grande partecipazione: chi ha sottolineando la risorsa ambientale della città, chi il ruolo di centralità nell’ottica della maxiregione conteso da Udine, altri ancora la necessità di organi di controllo per evitare manovre politiche dei rettori…
In generale però il dibattito si è concentrato su aspetti leggermente marginali e più politici, in breve:
-il centro sinistra si è risentito per il mancato coinvolgimento preventivo alla sottoscrizione della mozione, vista l’importanza del tema e la condivisione dell’obbiettivo, anche in virtù dell’interrogazione di qualche giorno fa proposta dal consigliere Carmi (PD). Il consigliere Ferrara si è scusato per la forma (…ridendo sotto i baffi per essere arrivati prima, N.d.A)
-il centro sinistra ha lamentato la dicitura “Istria e Dalmazia” quali poli di provenienza di parte degli studenti, così come scritto nella mozione, al posto di “Slovenia e Croazia” , ravvisando posizioni filo irredentiste e un’offesa di forma verso i due stati. La maggioranza si è opposta con vari “No” alla modifica il testo e Camber ha sottolineato che le “parole” in questione fossero presenti già nella lettera degli studenti (…ops, N.d.A)
-il centro sinistra ha sostenuto una grave responsabilità dell’Amministrazione Universitaria in genere e del Rettore Peroni in particolare nella gestione economica. Il centro sinistra imputava la colpa delle problematiche universitarie alle recenti manovre del governo in tema di riforma economica e dell’istruzione pubblica.
Alla fine c’è stata la votazione unanime per l’approvazione con 38 voti favorevoli su 38 presenti.
Possiamo ritenerci molto soddisfatti di questo nuovo appoggio che certo avrà un peso sulle decisioni future.
Certo possiamo trarre qualche utile insegnamento:
le parole vanno pesate bene per non dare adito a terribili incidenti diplomatici;
per mesi nessuno ha aperto bocca ma sono bastate un po’ di firme e di articoli sul giornale per far mobilitare tutte le parti politiche come paladini della giusta causa;
qualunque questione discussa in un aula politica riesce a trasformarsi in mille declinazioni ideologiche a favore di uno o dell’altro schieramento.
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