Giovedì 20 gennaio, al caffè San Marco, si è tenuto il primo simposio del progetto Manifetso 2020.
Il Simpòsium si è svolto in due parti: una prima in cui si svelava ai presenti il progetto ed una seconda in cui gli invitati ed il pubblico sono intervenuti dando avvio ad un dibattito sul futuro architettonico e non della città di Trieste. Infatti, il fine ultimo del progetto Manifetso è quello di produrre soluzioni reali e condivise a necessità attuali della cittadinanza: si tratta, quindi, a questo punto di rilevare alcune problematiche della città e di fornire idee risolutive.
Marco Barbariol prima e Marco Svara poi hanno illustrato la prima fase del progetto Manifetso, la raccolta dei dati attraverso un questionario presente in molti locali pubblici cittadini e on-line sul sito di Manifetsto2020. Il team di Manfietso ha rivolto questo primo questionario alla fascia di popolazione che va dai 18 ai 30 anni, lasciando intendere che ci saranno altri questionari dedicati ad altre fasce di età. Questo primo momento dalla durata di un mese ha lo scopo di indirizzare la tematica di ricerca del gruppo di lavoro Manifetso, composto attualmente di 12 persone ma che gli organizzatori si augurano possa diventare più numeroso.
Successivamente si è aperto il dibattito con gli invitati alla serata al Caffè San Marco. Erano presenti l'Arch. Andrea Dappretto (presidente dell'Ordine delgi Architetti), i consiglieri comunali Fabio Omero, Piero Camber, Maurizio Ferrara, Edoardo Sasco, il vicepresidente della Provincia di Trieste Walter Godina ed il preside della Facoltà di Architettura di Trieste l'Arch. Giovanni Fraziano.
Gli invitati hanno partecipato con sincero entusiasmo al progetto commentando e dispensando consigli ai componenti di Manifetso2020, ma al tempo stesso mettendoli in guardia sulla freddezza delle istituzioni dovuta al burocratismo insito nelle stesse ed alle ristrettezze economiche in cui attualmente si trovano gli enti locali. È emersa, inoltre, la necessità di mantenere una visione globale ed un modello di sviluppo coerente a cui ispirarsi.
La discussione tra pubblico, promotori ed ospiti è poi continuata incentrandosi su alcuni punti chiarificatori del progetto e poi soprattutto sugli aspetti architettonici della città. Su questi aspetti Marco Svara ha sottolineato come “una società complessa necessita di una risposta complessa ma non complicata”, che pertanto crei sinergie tra le diverse competenze necessarie al governo e allo sviluppo della città. Dal canto nostro, ci auguriamo davvero che l'iniziativa Manifetso 2020 riesca nell'intento.
Foto: Francesco Iuretig
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