" questo spazio è stato pensato per dare un’opportunità agli studenti di architettura di Trieste di trovarsi, conoscersi e scambiarsi notizie informazioni esperienze….
come tutti sappiamo bene la situazione della facoltà è piuttosto precaria: mancanza di una sede, carenza di spazi, penuria di attrezzature, precarietà dei docenti… sono tutte condizioni che minano le nostre possibilità di vivere l’esperienza universitaria in maniera piena e produttiva. "
03 novembre 2008
Assemblea Studentesca Generale
Parliamo della famosa legge 133 sulla “riforma” universitaria
Penso sia doveroso per ogni studente universitario conoscere e assumere un orientamento personale riguardo alla “riforma” inserita nell’attuale finanziaria Tremonti e che proprio oggi mattina è passata al senato per diventare sicuramente legge dopodomani.
Un’approfondita informazione e un personale esame di coscienza nei confronti di una legge che scuote le fondamenta del sistema della pubblica istruzione, quindi della nostra vita quotidiana, penso sia un dovere di ognuno di noi.
Per non influenzare nessuno nelle sue scelte, ma solo per sensibilizzarvi riguardo a quello che il governo sta combinando, trascrivo qui di seguito un riassunto spero il più obiettivo possibile, sull’assemblea generale di questa mattina nel piazzale dell’edificio centrale e per linkarvi qualche sito e blog dove potrete trovare tutte le info del caso.
Ore 9.00 Piazzale Europa.
Piazzale gremito per l’assemblea generale indetta dal senato accademico riguardo la “riforma” universitaria.
Probabilmente è l’assemblea dell’ateneo che ha visto la più grande partecipazione di insegnanti e studenti assolutamente uniti per un unico obiettivo…quello di far chiarezza sul futuro del nostro ateneo e dell’università pubblica nazionale.Primo a prendere la parola è il nostro magnifico Rettor Francesco Peroni per rivendicare il diritto di protestare e il modo CIVILE di farlo e fino a che punto l’ateneo, in quanto istituzione pubblica, può appoggiare la protesta.
Un discorso limpido in cui spiega a grandi linee e con il cuore in mano, cosa succederà alla nostra università (ma il discorso vale per tutto il sistema universitario italiano) semmai questa “riforma”, che di riforma ha ben poco, non venga al più presto ritirata o drasticamente modificata.
Infine ha cercato di fare chiarezza, con un’insolita trasparenza sui dati economici dell’ateneo, sui quotidiani problemi di bilancio dell’ateneo giuliano, cercando di non rispondere con pura faziosa demagogia alle sparate di certi politici che identificano quella di Trieste come un’università in dissesto.
E’ stata prima di tutto un’autocritica riguardo una disorganizzazione di base difficile da estirpare, spiegando che è già arduo far quadrare i conti adesso.
“Trieste ha sempre raggiunto il pareggio di bilancio”
Ma come sarà possibile farli quadrare in futuro se per una legge pubblica sul contratto collettivo nazionale gli stipendi aumentano di anno in anno, mentre i fondi pubblici subiscono drastici tagli?“A chi va imputata la difficoltà in questo dissesto??”
“I tagli che ci stanno infliggendo manderanno gambe all’aria anche Trieste” , è con questi presupposti che il magnifico ha dichiarato di avere il foglio di dimissioni già pronto sulla scrivania. (Per i meglio informati questa notizia è stata divulgata dal CRUI durante l’ultimo consiglio dei magnifici di tutta Italia, i quali hanno firmato un documento in cui si legge la minaccia di una dimissione di massa se questa pseudo riforma taglia gambe non verrà ritirata, o per lo meno rivista integralmente.)
Oltre al Magnifico rettore hanno parlato davanti a una folla emotivamente partecipe, il rappresentante degli studenti Paolo Prelazzi e via via molti altri rappresentanti delle varie facoltà, dottorandi, ricercatori, docenti precari e non, e rappresentanti sindacali.
Una discussione civile, dove anche studenti delle liste di destra hanno espresso il loro parere sul modo di protestare e sul diritto di seguire le lezioni nei luoghi e nelle ore prestabilite. Dopo timidi fischi e una materna bacchettata di Peroni, anche l’esponente di destra ha affrontato con molta maturità il problema ammettendo che questa “riforma” va effettivamente ritirata.
Discussioni che oscillavano dal diritto allo studio quale forma di democrazia inalienabile, a ballarò di ieri sera. Dalle fondazioni che troverebbero le porte spalancate fra un paio d’anni per insidiarsi all’interno di questo sistema, al precariato che dal prossimo hanno si troverà in strada, (qualche inguaribile motto sessantottino sia tra studenti che professori) e l’impellente necessità di raggiungere l’opinione pubblica e allargare fuori dalla cittadella roccaforte universitaria questa inquietante realtà.
Per questo motivo organizzazioni studentesche si stanno muovendo per organizzare cortei, presidi,lezioni in piazza e quant’altro per dare visibilità a questo movimento di protesta.
Su questo link si trova tutto www.coordinamento133.altervista.org
I tg e giornali di dx, parlano di sprechi e di riforme, ma riforme a costo zero non esistono. La legge 133 si chiama taglio dei fondi pubblici all’istruzione. Ma forse bisognerebbe dire a qualcuno che noi studenti non siamo degli sprechi, ma siamo uno dei fulcri della democrazia.
Poi alla fine anche anche me una domanda m’è sorta…ma dove sono finiti gli studenti e i prof della nostra facoltà? Ma qualcuno li ha avvisati che con questa riforma noi saremo i primi a saltare,o nella migliore delle ipotesi a fare fagotto ed emigrare a Gorizia?
Ok disegnare giorno e notte, ma a che scopo se domani questo può risultare inutile?
Forse sarebbe meglio se ci sottrassimo un attimo dal nostro dovere di caddisti, facessimo un esamino di coscienza e magari iniziassimo a organizzarci anche tra di noi per esprimere il nostro disappunto. Spero che qualcuno mi risponda perché non riesco a capire il totale assenteismo di noi Architetti.
Vabbè, questo è lo sfogo di uno che fra un anno spera di laurearsi, ma che ha comunque a cuore il futuro della sua amata e sgangherata facoltà!
DC
www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm
www.forum.studenti.it
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