" questo spazio è stato pensato per dare un’opportunità agli studenti di architettura di Trieste di trovarsi, conoscersi e scambiarsi notizie informazioni esperienze….
come tutti sappiamo bene la situazione della facoltà è piuttosto precaria: mancanza di una sede, carenza di spazi, penuria di attrezzature, precarietà dei docenti… sono tutte condizioni che minano le nostre possibilità di vivere l’esperienza universitaria in maniera piena e produttiva. "

30 gennaio 2011

Bamboo Bench by Gal Ben-Arav



Israeli designer Gal Ben-Arav has created a bench using raw bamboo and cast aluminum.The bench was created as a final project at Bezalel Academy of Arts and Design in Jerusalem.

Sustainable is a wide concept. I chose to deal with it in the context of raw material, living environment, localism, and sustainable system.

The bamboo plant is renewed very quickly, therefore energetically efficient, with high mechanical strength and durability to weather conditions. Bamboo has wide range of configurations as a raw material, from its raw form, through compressed plates to veneer processing.

I chose to use bamboo in its raw form. In this way, the processing is minimal as well as the invested energy, it can be 100% recycled and the out coming morphology creates a new micro-wild natural environment that can be situated in an urban, industrial and gray environment and revive it.

Bamboo bench has two narratives:
My Inspiration to the bench lies in an image that was taken from the 30′s from my childhood landscapes with two workers leading bundles of papyrus through a swamp (see below). This photograph personally connected me to the bench and guided me to the wild morphology of the design.

The second narrative is the narrative of the product life cycle. Bamboo is not a characteristic species to the Middle East, but its origins are in Asia, however today it is grown in a controlled manner here in Israel. In my vision such a bench reflects a complete system that maintains itself through a life cycle that is built on three repeated main stages that preserve the sustainability values in a full manner:

- Growing bamboo – Establishment of a new agricultural industry, creating new economic opportunities, new sources of income and making the bamboo a local material that saves the need to import.

- Building a bench that integrates in the surrounding living environment in an energy-efficient manufacturing process.

- Recycling the raw material following weathering processes or vandalism that occurs frequently to street furniture. Used bamboo can be recycled to produce packaging or for many other purposes.

Through the design process, I tried to keep the materialism of the bamboo, its natural morphology, its simplicity, but on the other hand, to create a conflict and tension between the natural bamboos to the industrial aluminum casting.

Via: Contemporist

27 gennaio 2011

Giorgio De Chirico. Un maestoso silenzio.



TRIESTE - Novanta opere, settanta dipinti e venti tra disegni, acquerelli e inchiostri: questo il corpus della mostra Giorgio de Chirico. Un maestoso silenzio, allestita, dal 3 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011, presso le Scuderie del Castello di Miramare di Trieste, che ripercorre l'excursus artistico di uno dei maestri assoluti dell'arte del Novecento.

Il percorso espositivo prende avvio dagli anni Dieci del XX secolo, con capolavori quali La grande Tour del 1915, Enigma della partenza del 1914, Tempio di Apollo a Delfi del 1909-1910, o Vaso di Crisantemi del 1912. Proprio quello della piazza rappresenta uno dei temi cardine della Metafisica. De Chirico libera questo spazio, tradizionalmente luogo d'incontro, e lo rende vuoto, quasi irriconoscibile, dove il passato e il presente s'intrecciano dando vita a un tempo sospeso, fino a diventare un palcoscenico popolato da Muse, Manichini, Statue, Oracoli, Arianne.
In quegli anni, l'artista inseguiva un nuovo linguaggio che si differenziasse dagli stilemi impressionisti o dalle nuove ricerche cubiste e futuriste, e che lo portasse a una originale rappresentazione e a sintetizzare le suggestioni provenienti dalla cultura classica della natia Grecia, e dalla scoperta del pensiero di Nietzsche e Schopenhauer.

Nei suoi intenti, che anticiparono con rigore quegli elementi che sono alla base dell'espressività contemporanea, c'è il rifiuto dell'antropomorfismo, che consisteva come affermava lo stesso de Chirico, nel sopprimere completamente l'uomo come punto di riferimento, come mezzo per esprimere un simbolo, una sensazione o un pensiero, che ha guidato l'arte fino agli inizi del XX secolo.
Infatti, de Chirico pone l'uomo, non come forma, al centro dei propri lavori. Se gli Impressionisti fotografano il mondo esterno come loro appare, se Picasso delinea un nuovo spazio non più prospettico e i Futuristi il moto universale, a lui preme rappresentare quelle sensazioni interiori che sono la linfa vitale dell'animo umano.
Dal palcoscenico delle sue piazze de Chirico prende oggetti reali, togliendo loro ogni funzione reale; struttura così un nuovo linguaggio, ovvero la Metafisica, che ha sì dato avvio al Surrealismo e ai suoi sviluppi, ma che si pone anche alla base di molte ricerche contemporanee.
De Chirico ha ampliato la propria indagine metafisica negli anni Venti e Trenta, mutando totalmente l'iconografia classica delle piazze, per giungere a felici invenzioni quali gli Archeologi, i Gladiatori, i Mobili nella valle o i Bagni misteriosi. Il percorso espositivo darà conto di questa evoluzione attraverso un nucleo di opere di questo periodo, come una Figura femminile del 1922, Interno metafisico e Gli archeologi del 1925, Mobili nella valle del 1927, oltre a Cavalli sulla Spiaggia del 1928, Gladiatori (La Lutte), Cavalli e Dioscuri e Vita silente del 1929, Cavalli in riva al mare del 1930, Ettore e Andromaca del 1935 e si chiuderà con alcune opere particolarmente significative degli anni '40 e '50.
L'esposizione dedicata a Giorgio de Chirico è parte del progetto Dalla Metafisica all'Arte che, fino al 27 febbraio 2011, vedrà le Scuderie del Castello di Miramare, ospitare la personale di Fabio Mauri, Un sognatore della ragione che presenterà 5 grandi installazioni, oltre a dipinti e disegni degli anni Cinquanta, realizzati dell'artista romano che, rielaborando le proprie traumatiche esperienze degli anni dell'adolescenza e della guerra, viene a concretizzare la storia nelle cose realizzando, come in un grandioso fermo immagine, di densa drammaticità e rara bellezza, le vicende umane e la mostra Gli specchi dell'enigma. Artisti intorno a De Chirico, allestita all'interno del Castello, con opere di 15 artisti contemporanei, quali Adami, Ceroli, Chia, De Dominicis, Natham, Schifano e altri, che hanno reso omaggi più o meno espliciti a de Chirico e che si richiamano alla sua poetica.

L'iniziativa è promossa da Galatea Arte Associazione Culturale, organizzata da Tadino Arte Contemporanea, in collaborazione con la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia ed è curata da Roberto Alberton e Silvia Pegoraro.

Dalla Metafisica all'Arte

Dal 3 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011

Castello di Miramare - TRIESTE

Giorgio de Chirico. Un maestoso silenzio

Fabio Mauri. Un sognatore della ragione

Gli specchi dell'enigma. Artisti intorno a De Chirico

A cura di Roberto Alberton e Silvia Pegoraro

Orario: tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00; chiusura biglietteria un'ora prima

Biglietti: Intero: 8,00 €; Ridotto: 6,00 € (Per gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 65 anni, minori da 11 a 18 anni, studenti fino a 26 anni (con tesserino universitario), militari); Gratuito (per minori di 10 anni, portatori di handicap, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti iscritti all'albo).

Info: tel. 040224143
info@castello-miramare.it
www.castello-miramare.it

Via: ConnessoMagazine

24 gennaio 2011

Primo appuntamento di MANIFETSO 2020: un contenitore da riempire


Giovedì 20 gennaio, al caffè San Marco, si è tenuto il primo simposio del progetto Manifetso 2020.
Il Simpòsium si è svolto in due parti: una prima in cui si svelava ai presenti il progetto ed una seconda in cui gli invitati ed il pubblico sono intervenuti dando avvio ad un dibattito sul futuro architettonico e non della città di Trieste. Infatti, il fine ultimo del progetto Manifetso è quello di produrre soluzioni reali e condivise a necessità attuali della cittadinanza: si tratta, quindi, a questo punto di rilevare alcune problematiche della città e di fornire idee risolutive.
Marco Barbariol prima e Marco Svara poi hanno illustrato la prima fase del progetto Manifetso, la raccolta dei dati attraverso un questionario presente in molti locali pubblici cittadini e on-line sul sito di Manifetsto2020. Il team di Manfietso ha rivolto questo primo questionario alla fascia di popolazione che va dai 18 ai 30 anni, lasciando intendere che ci saranno altri questionari dedicati ad altre fasce di età. Questo primo momento dalla durata di un mese ha lo scopo di indirizzare la tematica di ricerca del gruppo di lavoro Manifetso, composto attualmente di 12 persone ma che gli organizzatori si augurano possa diventare più numeroso.
Successivamente si è aperto il dibattito con gli invitati alla serata al Caffè San Marco. Erano presenti l'Arch. Andrea Dappretto (presidente dell'Ordine delgi Architetti), i consiglieri comunali Fabio Omero, Piero Camber, Maurizio Ferrara, Edoardo Sasco, il vicepresidente della Provincia di Trieste Walter Godina ed il preside della Facoltà di Architettura di Trieste l'Arch. Giovanni Fraziano.
Gli invitati hanno partecipato con sincero entusiasmo al progetto commentando e dispensando consigli ai componenti di Manifetso2020, ma al tempo stesso mettendoli in guardia sulla freddezza delle istituzioni dovuta al burocratismo insito nelle stesse ed alle ristrettezze economiche in cui attualmente si trovano gli enti locali. È emersa, inoltre, la necessità di mantenere una visione globale ed un modello di sviluppo coerente a cui ispirarsi.
La discussione tra pubblico, promotori ed ospiti è poi continuata incentrandosi su alcuni punti chiarificatori del progetto e poi soprattutto sugli aspetti architettonici della città. Su questi aspetti Marco Svara ha sottolineato come “una società complessa necessita di una risposta complessa ma non complicata”, che pertanto crei sinergie tra le diverse competenze necessarie al governo e allo sviluppo della città. Dal canto nostro, ci auguriamo davvero che l'iniziativa Manifetso 2020 riesca nell'intento.

Foto: Francesco Iuretig

21 gennaio 2011

House in Santa Teresa by SPBR Architects



Santa Teresa is a historical neighborhood that offers some great views of the city of Rio de Janeiro. The house is located in one of the highest points of Santa Teresa’s hill. From the north side of the house it is possible to see the old downtown; from the south side, a more panoramic view of Pão de Açucar and the Guanabara Bay. The site starts at 100 m above sea level at the cable car street and finishes at 125m at a breathtaking viewpoint of Pão de Açucar.

The project takes into consideration the two pre-existent levels of the pronounced topography: 120 m and 125 m over sea level.

At the lower level, there is a linear block that leads to the bedrooms and the office. Their main glass facade opens up to the enjoying garden on the east side. These two prismatic and linear volumes are opened on the east and west sides but are completely closed on the north and south sides, living the ground under them empty. The roof was designed to make a complementary ground on the upper plateau.

The living room is located over the higher plateau providing a view of downtown on the north side and of the Guanabara Bay and Pão de Açucar on the south. This volume is closed on the east and west sides to avoid sun heat and to emphasize the magnificent views on the other sides. It leaves the level below completely open. Thus, there is a bare level between bedrooms and living room which is filled by the kitchen, where, according to the traditional Brazilian culture, most people will spend their spare time.

It is a spread out and blown-up construction that should become part of Rio de Janeiro’s landscape.



Photography © Nelson Kon
Via: Contemporist
Web: SPBR Architects










CAMMINIAMO PER LE STRADE DI TRIESTE



Trieste, 26 gennaio 2011, ore 18.00 Teatro dei Fabbri
CAMMINIAMO PER LE STRADE DI TRIESTE: dalla consapevolezza alle politiche locali





“Camminare”, di più e meglio, nella città, è una parola chiave per realizzare una migliore qualità della vita per i cittadini in termini di socializzazione, salute, benessere psicofisico e godimento della città. Ma quanto è possibile oggi “camminare” – e ancor di più “camminare bene”, in sicurezza e in un ambiente sano - a Trieste?
Quali sono i vantaggi del camminare per le persone? Quanto vorremmo fosse più facile camminare e come si potrebbe fare per rendere
il camminare più sicuro e gradito per tutti, ad iniziare dalle persone anziane, bambini e mamme? A questi interrogativi, con un metodo pragmatico e partecipativo e un dibattito aperto al termine dei lavori, vogliamo cercare delle risposte e delle proposte assieme a:

Vittorio Alberto Torbianelli
Università di Trieste, Facoltà di Architettura

Claudia Marcon
Adriano Venudo
“Stradivarie architetti associati”, Trieste

Elena Debetto
Presidente UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Trieste

A seguire, interventi programmati
INGRESSO LIBERO
Trieste3mila

16 gennaio 2011

CTRL X cerca nuovi collaboratori!!!

Nel settembre di due anni fa, risposi ad una mail dell'allora amministratore di questo blog che faceva più o meno così:


(l'immagine era allegata nella mail)




Il gruppo ctrlX cerca nuove leve a cui passare il testimone per la gestione del blog della facoltà.
Nato nel duemilaotto dall’esigenza di dar voce agli studenti di Architettura in merito a tutte le questioni che riguardano la facoltà e i suoi ultimi stravolgimenti, il blog è diventato nel tempo il principale punto di riferimento informativo, di dibattito, scambio di idee e nuove proposte. Ma soprattutto uno spazio dove poter parlare di Architettura a trecentosessanta gradi.
I padri fondatori, giunti ormai al capolinea del loro percorso accademico, cercano dunque nuovi volenterosi che siano interessati a portare avanti e a divulgare il più possibile il progetto ctrlX.

Ora fatevi avanti, inviateci commenti, fateci qualsiasi domanda...e diteci cosa ne pensate del blog!

Il consiglio tutto vi ringrazia

Non potevo sapere che si sarebbe trasformato nell'esperienza più interessanti di tutta la mia carriera universitaria.

Ma, come tutte le cose, prima o poi, bisogna andare avanti.
Ormai giunto a pochi esami dalla laurea, non riesco più a seguire costantemente il blog e, quel poco che riesco a fare, negli ultimi tempi è un semplice copia/incolla da altri siti.

Eppure mi piacerebbe che vi fosse una certa continuità; mi piacerebbe che qualcuno prendesse in mano questo sito e lo continuasse a portarlo avanti.
Allo stesso modo in cui, Dario, mi diede l'opportunità di crescere e di continuare a interessarmi di architettura,  oggi faccio lo stesso annuncio a voi, fedeli lettori e sostenitori.

Per chi fosse interessato o chi volesse anche solo delle informazioni, la mail è ctrlx.architettura@gmail.com.

Sempre a vostra disposizione,

Lorenzo "tetsu" Pentassuglia.


P.s: l'invito è rivolto sia agli studenti di Gorizia che a quelli di Trieste

Ursus Rewind - Multimedia project/La città radiosa.






15 gennaio 2011

MANIFETSO 2020 GIOVEDÌ, 20 GENNAIO 2011 ore 17.30, "Caffé San Marco"




COMUNICATO STAMPA

MANIFETSO2020, SCRIVI IL NOSTRO CAMBIAMENTO

Il gruppo MANIFETSO2020 convoca una Conferenza Stampa per la presentazione del Progetto MANIFETSO2020 e il MANIFETSO2020 fase 18|30.

GIOVEDÌ, 20 GENNAIO 2011 alle ore 17.30
c/o "Caffé San Marco", in Via Cesare Battisti, 18


Nell'ambito del  I° SYMPÒSIUM MANIFETSO2020,

presenteranno il Progetto in qualità di responsabili del Progetto stesso e come rappresentanti del Gruppo di Ricerca, Marco Barbariol (laureato in Scienze dell’Architettura) e Marco Svara (laureato in Pianificazione della Città e del Territorio).


Seguirà un Dibattto al quale sono stati invitati a presenziare:
il dott. Massimo Greco (Assessore alle Politiche Culturali e Museali - Comunicazione), 
il sig. Walter Godina (Vicepresidente della Provincia di Trieste), 
il prof. arch. Giovanni Fraziano (Preside della Facoltà di Architettura di Trieste), 
l’arch. Andrea Dapretto (Presidente dell’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trieste)

ed i seguenti capogruppo del Consiglio Comunale di Trieste: 
il dott. Marino Andolina (RC), il dott. Piero Camber (FI - PdL), il sig. Roberto Decarli (CpT), il sig. Maurizio Ferrara (LN), l’arch. Fabio Omero (PD) e l’ing. Roberto Sasco (UDC).

Data la natura e l'importanza dell'evento all'interno del panorama giuliano, il gruppo di progetto si auspica la vostra massima partecipazione.


i rappresentanti del progetto MANIFETSO2020,
Marco Barbariol
Marco Svara

Per maggiori informazioni: 



Responsabili del progetto: 
Marco Barbariol marco@studio-a29.com / +39.328.8211915 
Marco Svara m.svara@mimexity.com / +39.349.8534930

Comunicazioni, stampa e promozione: Elisa Biagi elisa.biagi@gmail.com / +39.347.1703961

04 gennaio 2011

Rolling Master Plan City by Jagnefalt Milton

Swedish architecture firm Jagne Faltmilton proposed an interesting project for a competition to design a master plan for the Norwegian city of Andalsnes. They didn’t win first place but their proposal was innovative enough to finish third. The mobile buildings structures of the city on railways is such a great idea, a great occasion to reorganize its life according to the seasons
The jury awarded the Swedish office for a proposal where existing and new rail roads would provide the base for a host of new buildings that could be rolled back and forth depending on seasons and situations. Amongst other, they propose a rolling hotel, a rolling public bath and a rolling concert hall.
“We are really happy that the jury took our proposal serious, its not only a good proposal which we are very proud of, it´s also fully doable,” says Carl Jägnefält one of the two founders of Jägnefält Milton.
Via: Trendland.net




02 gennaio 2011

MILANO DOWNTOWN. Azione pubblica e luoghi dell’abitare


MILANO DOWNTOWN. Azione pubblica e luoghi dell’abitare 






di Massimo Bricocoli e Paola Savoldi, con un saggio fotografico di Giovanni Hänninen 

et al. EDIZIONI Milano 

http://www.etal-edizioni.it           http://www.facebook.com/pages/Milano-Downtown/166835303334688
Mostra fotografica: dal 16 dicembre 2010 al 14 gennaio 2011 
Presentazione e discussione del volume: mercoledì 12 gennaio 2011, ore 16.00 
presso Facoltà di Architettura e Società, Politecnico di Milano, Via Ampère, 2

introduce e coordina Patrizia Gabellini
Intervengono: Luca Gaeta (Politecnico di Milano), Elena Marchigiani (Università di Trieste), Angelo Sampieri (Politecnico di Torino), Giovanni Semi (Università di Torino), Carla Tedesco (Università IUAV di Venezia), Piergiorgio Viitillo (Politecnico di Milano). Commenti di Ota de Leonardis e Pier Carlo Palermo 
Il volume trae origine da una ricerca commissionata da PUCA (Paris) al DiAP, coordinata da Massimo Bricocoli e Paola Savoldi, e ha coinvolto un gruppo di studiosi esperti in studi sociali, politici, urbani: Paola Arrigoni, Alessandro Coppola, Lidia K.C. Manzo, Raffaele Monteleone. Giovanni Hänninen ha svolto una ricerca fotografica sui luoghi discussi nel volume ed è autore della Prefazione per immagini che lo accompagna. Negli ultimi vent’anni, i processi di trasformazione e di crescita insediativa che hanno caratterizzato il mutamento del paesaggio dell’abitare in Italia mostrano come il ruolo di guida pubblica sia stato fragile e inefficace. Tali trasformazioni hanno spesso seguito impulsi e razionalità proprie della promozione immobiliare, connotate da un’offerta molto conservativa e da una forte dissipazione di suolo. Ma quali forme di governo hanno legittimato tali orientamenti e quali effetti hanno prodotto nei contesti urbani?
I luoghi della città, sono impregnati tanto dell’uso che se ne fa quanto dell’azione pubblica che li produce e vi si deposita. Indagare e descrivere esperienze concrete è una mossa pragmatica che permette di formulare delle ipotesi circa le metamorfosi dell’azione pubblica e del governo del territorio. Partendo dall’analisi di cinque quartieri (Pompeo Leoni, Santa Giulia, Canonica-Sarpi, via Padova, Gratosoglio), gli autori di questo libro tracciano un quadro selettivo, ma molto rappresentativo delle più recenti forme di governo sperimentate a Milano e delle loro implicazioni più contraddittorie.