" questo spazio è stato pensato per dare un’opportunità agli studenti di architettura di Trieste di trovarsi, conoscersi e scambiarsi notizie informazioni esperienze….
come tutti sappiamo bene la situazione della facoltà è piuttosto precaria: mancanza di una sede, carenza di spazi, penuria di attrezzature, precarietà dei docenti… sono tutte condizioni che minano le nostre possibilità di vivere l’esperienza universitaria in maniera piena e produttiva. "

30 novembre 2008

FilMakers chiude il 2008 con lo sceneggiatore di Gomorra e Le ragazze di Trieste


Massimo Gaudioso, uno degli sceneggiatori di Gomorra, sarà ospite a Trieste di FilMakers. Giovedì 4 dicembre, alle ore 20.00 presso il Cinema Ariston lo sceneggiatore, presentato da alcuni docenti universitari di cinema, incontrerà gli studenti e il pubblico nel corso di un incontro/lezione organizzato in seguito alla serie di "lezioni in piazza": in quest'occasione, infatti, Gaudioso affronterà un tema cruciale come quello della documentazione della realtà. L'appuntamento nasce nel segno della solidarietà con Roberto Saviano, in queste ultime settimane oggetto di minacce alla sua stessa vita, e dell'augurio per il film Gomorra, prescelto per rappresentare l'Italia nella corsa agli Oscar.
Il film, già premiato al Festival di Cannes, verrà proiettato ad ingresso gratuito prima e dopo l'incontro con Gaudioso.

Ore 15.30, 17.45 e 21.15 Cinema Ariston – Proiezione di Gomorra (2008)

Ore 20.00 Cinema Ariston – Massimo Gaudioso incontra studenti e pubblico


Gomorra, prima un caso letterario ed ora uno dei film di punta fra quelli della nuova generazione di filmaker italiani, mette a nudo il mondo criminale e affaristico della Camorra: seguendo i percorsi delle merci, dagli abiti griffati alle scorie chimiche, si scopre la vita della camorra e le storie di quelli, dai più potenti ai ragazzini affascinati o sottomessi, che danno vita alla Gomorra dei giorni nostri. La regia del film è firmata da Matteo Garrone.

Massimo Gaudioso è un regista, sceneggiatore ed attore. Dal 1983 al 1995 ha lavorato come copywriter, regista di documentari, spot, video, sigle e programmi televisivi. Nel 1995 debutta come sceneggiatore e regista del cortometraggio Il caricatore, realizzato insieme ad altri due giovani registi, Fabio Nunziata ed Eugenio Cappuccio: il cortometraggio ottiene il Premio del pubblico dei giovani al Festival di Locarno, diventa un film nel 1996 e vince numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Holden per la sceneggiatura al Festival di Torino, il premio Casa Rossa a Bellaria come miglior film indipendente italiano dell'anno, la targa d'oro Anec e il Ciak d'oro come migliore opera prima, il Sacher d'oro per la produzione. Di nuovo insieme a Nunziata e Cappuccio, nel 1997 gira Un caso di forza maggiore, tratto dal racconto omonimo di Massimo Bontempelli e nel 1999 La vita è una sola. Nel 2003, assieme ad Ugo Chiti e Matteo Garrone, si aggiudica il David di Donatello per la sceneggiatura de L'imbalsamatore. Con Garrone ha lavorato anche sulla sceneggiatura di Estate romana, Primo Amore, e Gomorra. Fra gli altri film cui ha partecipato in veste di sceneggiatore, figurano Uno su due di Eugenio Cappuccio, Il seme della discordia di Pappi Corsicato e Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari.

Il 29 dicembre, invece, appuntamento con Le ragazze di Trieste, documentario sulle triestine che hanno sposato i soldati americani dopo averli incontrati alla fine della Seconda Guerra Mondiale, e si sono trasferite con loro oltreoceano. Gli autori Chiara Barbo e Andrea Magnani ne parleranno in occasione di una doppia proiezione presso il Cinema Ariston di Trieste.

Nella stessa giornata, verranno presentati alla presenza degli autori due opere prime di giovani registi italiani.

FilMakers 2008 è organizzato dall'AGIS – Sezione Territoriale di Trieste, in collaborazione con La Cappella Underground e con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e come ogni anno prevede gli incontri con il pubblico di alcuni tra i più interessanti protagonisti del cinema italiano ed europeo contemporaneo.

Per ulteriori informazioni:

Giovanni Barbo
Tel. 3407881202
giovanni_barbo@hotmail.com

Cinema Ariston
Bus Trieste Trasporti: 8 - 9

29 novembre 2008

Casabella


L’associazione Stazione Ernesto N. Rogers, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, il Museo Revoltella e lo IUAV di Venezia organizzano una manifestazione di grande rilievo.
Venerdì 5 dicembre alle ore 18.00, si incontreranno a Trieste presso il Civico Museo Revoltella, in via Diaz 27, alcuni collaboratori di Ernesto N. Rogers nella Redazione e nel Centro Studi della rivista “Casabella Continuità” tra il dicembre 1953 e il dicembre 1964.


Saranno presenti Gae Aulenti, Guido Canella, Aurelio Cortesi, Vittorio Gregotti e Silvano Tintori, una generazione di architetti “preziosi amici” del Maestro.
La conversazione sarà introdotta da Luciano Semerani, che ha curato la piccola esposizione dedicata all'architetto triestino nello spazio di “Stazione Rogers” che prelude ad un impegno espositivo più grande che il Comune di Trieste vuol realizzare in occasione del centenario della nascita.

L'incontro inizierà al Museo d'Arte Moderna Pasquale Revoltella alle ore 18.00 e si concluderà con una cena, servita presso “Stazione Rogers”da “360° Rossetti”, e riservata ai relatori invitati.

L'architettura italiana, negli anni '60, assume un ruolo molto importante a livello internazionale. La figura di Ernesto N. Rogers come architetto e come intellettuale è al centro di questo movimento tanto per la “continuità” con i valori morali e sociali ereditati dalla “Casabella” di Giuseppe Pagano Pogatschnig, quanto per la sua ”eterodossia” nei confronti degli stilemi consolidati in tendenze, come quella dell'internazionale razionalista o quella postmodernista che sia.
Una disponibilità a riconoscere il diritto alle diversità autentiche all'interno di una dialettica basata sul rispetto reciproco, e non sui compromessi, che ha consentito a più generazioni di allievi, ed in particolare agli “amici preziosi” di “Casabella-Continuità”, che si ritroveranno a Trieste il 5 dicembre, di considerarsi per vie diverse eredi di un medesimo insegnamento umanistico.

Link:
Stazione Rogers
Civico Museo Revoltella

28 novembre 2008

Che Rabbia!



E' uscito proprio pochi giorni fa un'altro articolo, che riguarda la Facoltà. Questo però si differisce dagli altri, che mettevano in causa le sorti della Facoltà di Architettura; tutti tranne che per uno....Gorizia. Per una volta che la Facoltà sembra far qualcosa di concreto dove vanno a farla..Proprio lì. Non ho parole. Son colmo di rabbia. E noi studenti ne veniamo a sapere solo se non attraverso i media, pochi giorni prima. Questo mi fa pensare... Uno, che non si voglia render partecipi gli studenti della Facoltà, che dovrebbero essere il fulcro, il perno di una scuola d'Architettura. Due, che gli interessi in gioco messi in campo siano talmente tanti ed alti che smuovere meno possibile le acque per non far rumore sia la cosa migliore...

Ci sarebbero tante altre cose da dire ma soprattutto da fare....A voi la lettura..
"

24 novembre 2008

News lezioni in Piazza

E rieccoci..
a una settimana dall'assemblea indetta dal nostro beneamato rappresentante AB, dove alcuni docenti e assistenti ci avevano caldamente invitato a darci una mossa, definendoci studenti un pò svogliati (ed è vero) e poco sensibili a quell'aspetto sociale derivato dalle problematiche intrauniversitarie e sfociate o sfogate anche a livello extraunivterritoriale (in parole povere, dovremmo essere noi i primi ad andare in piazza a far casino perchè siamo architetti e quindi i più sensibili e i più svegli a capir i problemi della società)...non è stata pervenuta più alcuna notizia sulle lezioni in Piazza ( si parlava delle Torri d'Europa come winter site) da nessun dei professori che si erano fatti avanti un paio di settimane fà.
Adesso io non voglio fare polemica, mi sorgono solo un paio di dubbi sul reale interesse dei nostri prof a manifestare contro i tagli e promuovere il nuovo slogan "sgama il barone aiuta il meritocrate secchione"
Mah........Mah...Ma...
...non sarà che anche la nostra innoqua facoltà sia inbottita di Baroni e Baronette?
Ma non sarà che a più di qualcuno brucia la poltroncina?
Ma secondo voi esiste la possibilità di tutto ciò?
Ma non sarà...
...che per tutti questi anni ci hanno fatto credere che colei che che comandava era la segretaria e invece era tutta una copertura???
Che stupidooo...
Mammamia bisogna organizzare una rete segreta di notizie e sbabezzi sui nostri prof. ,e qual'è il modo migliore se non quello di postarlo su un blog pubblico!
Concludo con un appello allo stimolo e alla collaborazione tra noi, sperando che prima o poi queste lezio in piazza vengano svolte (magari davanti a un nutrito gruppo di giovani ùarchitetti), e che chiunque ne abbia voglia, possa utilizzare questo blog come strumento stimolante per discussioni, critiche e proposte. E adesso scrivete un commento prima che i miei colleghi mi censurino!

DC


19 novembre 2008

Corteo in giro per la città...









Qui ci sono alcune foto della manifestazione studentesca del 25 ottobre..chiedo scusa a tutti e soprattutto alla fotografa Sara C. se non le ho pubblicate prima ma me n'ero dimenticato!

Mostra Internazionale di Architettura, Out There: Architecture Beyond Building di Venezia.


http://www.labiennale.org/it/architettura/


Piccolo commento alla Mostra Internazionale di Architettura, Out There: Architecture Beyond Building di Venezia.

Da bravo studente di architettura qualche tempo fa mi sono fatto la mia bella gita a Venezia per visitare la Biennale d?architettura. Dopo aver attraversato gioiosamente la nuova creatura di Santiago Calatrava rischiando di distruggermi l'osso sacro su quei cavolo di gradini, come d'altronde un pò tutti gli ignari fruitori del ponte, aver combattuto contro l'acqua alta ed aver sconfitto i mini-ninjia dotati di fotocamere che colmavano ogni passerella della città, arrivo finalmente alla Biennale incominciando dall'Arsenale. Vengo subito accolto da un enorme pallone trasparente che trasformava in video i tuoi battiti cardiaci....bene... continuo con l'osservare una serie di sculture plastiche, sculture più o meno materiche, installazioni varie...bene... proseguo e faccio una partita con il videogioco degli MVRDV...bene... rimango basito di fronte ai giganteschi cuboni verdi di Fuksas...bene... potrei continuare ma per ora ho solo un dubbio....
MA L'ARCHITETTURA DOV'E'???... Forse sono io un pò ipercritico ma pensavo, probabilmente sbagliando, che l'architetto è quello che fa i disegni, elabora progetti, pensa agli spazi in cui dovrebbe vivere la gente e soprattutto che la Biennale d'Arte sia diversa da quella d'Architettura...bene...mi sono sfogato...continuando la gita arrivo nel padiglione "l'Italia cerca casa..."che finalmente mi fa vedere un pò di proposte reali sull'architettura sostenibile e così via. A grandissime linee l'esperienza all'Arsenale finisce qua, anche perchè non voglio essere prolisso, ed inizia quella ai Giardini che purtroppo non ho potuto completare causa l'ora tarda. Padiglione svizzero simpatico con partizioni interne create da mattoni marroni sistemati da bracci meccanici secondo l'andamento di mesh e finalmente qualche progetto, mi tiro su di morale e vado subito a vedere il padiglione finlandese che già in sè è uno spettacolo. Mi gusto i progetti di Sverre Fehn e con il sorriso visito i giapponesi che mi propongono un mondo visto dai bambini e disegnato direttamente a matita sulle pareti. Dopo essermi bruciato la calotta cranica nell'entrare nel padiglione tedesco (l'entrata era illuminata da decine di fari ultrapotenti) faccio un giro tra delle piante dotate di flebo e lampadine, le quali dovrebbero illuminarsi tramite un procedimento chimico-vegetale, ma poi scopro il trucco e soprattutto la presa di corrente. Padiglione italiano abbastanza anonimo ma con spunti che mi sono piaciuti senza però esaltarmi. Purtoppo (o per fortuna) la mia giornata alla Biennale è quasi finita, ma ho ancora tempo di gustarmi il padiglione belga ("after the party") totalmente vuoto ma cosparso di coriandoli(....?) e mi faccio quasi buttare fuori dopo la mia malaugurata idea di lanciarne un pò in testa ai miei amici per ravvivare la tristezza di questo spazio espositivo.
...bene...Conclusioni...sono un pò infastidito dal fatto che una mostra così importante per il nostro settore non riesce secondo me a fare quello per cui è nata e cioè fare il punto della situazione sull'architettura contemporanea. Il gusto rimastomi in bocca è quello che ho dopo i consigli per gli acquisti e non quello che dovrei avere dopo la visione dell'architettura fatta da chi ne sa veramente, da chi influenza la società con le sue opere, da chi dovrebbe costruire il futuro.
Finisco solo dicendo che c'è una buona notizia...SI PUO' SOLO MIGLIORARE... ed ovviamente tutto quello che ho scritto è una mia personalissima opinione più che discutibile ma penso, purtroppo, condivisibile.
Quindi...la discussione è aperta!

ARRIVA IL NATALE...E ARRIVANO LE LEZIONI IN PIAZZA!

Aspettando il calendario ufficiale per le lezioni sotto l'albero (stiamo cercando di portarle dentro al centro commerciale Le Torri) vi inoltro il primo appuntamento da non perdere:

Giovedì 4 dicembre, ore 18:45, cinema Ariston: proiezione del film Gomorra, commentato da Mario De Luyk, docente di caratteri del cinema contemporaneo. Ingresso gratuito.


È un buon inizio!

16 novembre 2008

Sulla Pedagogia - Alvaro Siza



"Da Casabella 770 Ottobre 2008

Queste note sull'insegnamento dell'architettura si basano su alcune convinzioni, certamente discutibili, derivanti dalla mia circostanziale e frammentaria esperienza come architetto e come docente, che così riassumo:"


"1. L'architetto non è uno specialista. La vastità e la varietà delle conoscenze che la pratica del progetto oggi comprende, la sua rapida evoluzione e progressiva complessità, in nessun modo permettono conoscenze e dominio sufficienti. Mettere in relazione -progettando-è il suo dominio, luogo del compromesso che non significhi conformismo, della navigazione nell'intreccio delle contraddizioni, il peso del passato e il peso dei dubbi e delle alternative del futuro -aspetti che spiegano l'inesistenza di un trattato contemporaneo di architettura. L'architetto lavora con specialisti. La capacità di concatenare, utilizzare ponti tra conoscenze, creare oltre le rispettive frontiere, oltre la precarietà delle invenzioni, esige un apprendimento specifico e condizioni stimolanti. Il problema di costruire una casa non è più isolabile. Ogni unità di progetto, per la sua accertata moltiplicazione, costituisce mediazione tra interessi generali e individuali -esige un'idea globale e una approssimazione dettagliata, simultaneamente, reali o simulate; esige relazioni tra piano e progetto, ognuno contenente l'altro, senza limitarlo o frammentarlo, o gerarchizzare, diminuendo senso nell'uno o nell'altro. Nella società in cui viviamo è impensabile il progetto senza dialogo, senza conflitto e incontro, senza dubbio e convinzione, alternativamente, nella conquista di simultaneità e di libertà.

2.
In termini generali, l'insegnamento contemporaneo dell'architettura non si connette con questa condizione, o perché questa non è reale, o perché ad essa non si presta attenzione (ed è questo che credo). Nella mia prospettiva, e di getto, l'insegnamento dell'architettura esige per lo meno: Lavoro quotidiano reale e non simulato, in interdisciplinarità. Gli interlocutori possono essere docenti, in esercitazioni costantemente coordinate, o a questo può corrispondere una correlazione tra corsi differenti, per il momento molto difficile da realizzare. L'acquisizione di conoscenze -sempre le conoscenze sono provvisorie e insufficienti- esige soprattutto l'apprendimento della capacità di interrogare, di continua apertura e di spirito critico, al contrario del Sillabario o Dispensa o Bibbia. La composizione del corpo docente deve essere organizzata in consonanza con tutto questo, oltrepassando questioni di carriera e gerarchia (o a quelle non si deve limitare). Una Scuola deve avere i mezzi per alimentare questa vitalità e flessibilità. L'apprendimento -l'acquisizione della capacità di apprendere continuamente- continua a concentrarsi, a mio intendere, nel disegno -nell'imparare a vedere, a capire, a esprimere- e nella storia -nel senso di conquista della coscienza del presente in divenire.
L'apprendimento della costruzione -della capacità di costruire con altri- non è dissociabile dall'architettura, per cui non devono esistere discipline differenti, semmai convergenti, in costante riconoscimento che nessun atto creatore si dissocia dalla materialità del suo accadere. Nessuna idea di opposizione tra paesaggio -percezione e costruzione del territorio- e oggetto -frammento del territorio- trova posto nell'insegnamento dell'architettura.

3.
L'architettura non permette e non accetta l'improvvisazione, l'idea immediata e direttamente trasposta. L'architettura è rivelazione del desiderio collettivo nebulosamente latente. Questo non si può insegnare, ma è possibile imparare a desiderarlo.
Perciò l'architettura è rischio, e il rischio richiede il desiderio impersonale e l'anonimato, a partire dalla fusione di soggettività e oggettività. In definitiva, in progressivo distanziamento dall'Io. L'architettura significa compromesso trasformato in espressione radicale, cioè, capacità di assorbire l'opposto e di superare la contraddizione. Apprendere questo esige un insegnamento alla ricerca dell'altro dentro di ognuno.
L'architettura, arte collettiva, è nemica dell'arroganza e della mancanza di ambizione, dell'elogio dell'autocastrazione (in nome della supposta limitazione dell'altro), della semplificazione, delle supposte ragioni sociali della mediocrità. Il desiderio collettivo si manifesta in ogni pietra e in ogni poro e rivelarlo è l'unica maniera di non essere "elitista". Il perseguimento del sublime si identifica con la funzione sociale dell'architetto, perché il desiderio del sublime non è invenzione dell'architetto. L'architettura esige la perfezione del dettaglio fino alla dissoluzione del dettaglio.
L'annuncio di speranza nei percorsi dell'architettura nasce nel rinnovato interesse degli artisti per questa disciplina -Donald Judd o Heerich o Cabrita Reis, o altri meno conosciuti. Questo interesse deriva dall'autenticità che essi trovano nell'architettura. È curioso osservare il percorso inverso di tanti architetti -la pretenziosa ricerca del titolo di artista, o il suo imbarazzante rifiuto, sotto i più svariati pretesti, proprio invocando, male, le parole di grandi architetti, come Adolf Loos. L'Architettura è Arte o non è Architettura. Non è madre delle arti perché ad esse non da origine, essendo come quelle autonoma e avversa alla dispersione."

13 novembre 2008

LapLamp

L’iniziativa è una co-produzione Trieste Contemporanea e Salone Gemma–Faltwerksalon con l’adesione della Casa dell’Arte.

Una progettazione partecipata nel campo del design: questa è la proposta che, partendo dall’idea che il design possa tornare ad essere un fattore di coesione e integrazione sociale e culturale, ha recentemente sviluppato a Torino l’interessante iniziativa Torino Geodesign, nell’ambito di Torino 2008 World Design Capital (Torino capitale mondiale del design per l’anno 2008).


Tra i 48 progetti selezionati in questa occasione per la città piemontese da Stefano Boeri, Stefano Mirti e Lucia Tozzi, curatori di Torino Geodesign, c’è anche quello del gruppo triestino Salone Gemma prod. al quale è stato affidato il compito di pensare un nuovo oggetto che possa interagire con i molteplici usi a cui è destinata Piazza Madama Cristina di Torino (mercato coperto, cortile domestico, spazio per eventi, luogo di ritrovo e di sosta).

Quando:
14-21 Novembre 2008
inaugurazione: venerdì 14 novembre 2008, ore 18 con Dj Set di Rossi Elettronica
finissage: venerdì 21 novembre 2008, ore 18 incontro con Stefano Mirti e Lucia Tozzi, direttori scientifici di Torino Geodesign

Dove:
Studio Tommaseo, Istituto per la documentazione e la diffusione delle arti
Via del Monte 2/1, 34121 Trieste
Info 040 639187, tscont@tin.it

Link:
Salone Gemma
Trieste Contemporanea
Google Maps

12 novembre 2008

Assemblea di Facoltà


Domani giovedì 13 Ottobre ore 18.00 si terrà nell'aula 1A dell'edificio H3 l'Assemblea di Facoltà d'Architettura.

I principali temi dell'Assemblea saranno:

-Legge 133: spiegazione agli studenti e dibattito
-Presentazione delle lezioni che verranno tenute al di fuori dell'Università da docenti della nostra Facoltà
-Presentazione dei gruppi studenteschi interni all'FdA.

10 novembre 2008

Living Architectures Udine




Living Architectures
.Tre letture di architettura contemporanea: Rem Koolhaas, Frank Gehry, Richard Meier

Udine, Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo, Via Savorgnana 12,
31 ottobre 2008 >> 10 gennaio 2009

Le Gallerie del Progetto, sede degli archivi di architettura e di design della Galleria d’Arte Moderna di Udine, propongono una riflessione sui modi di comunicare e di vivere l’architettura del nostro tempo attraverso una mostra realizzata col sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, e dedicata a tre edifici di rilievo internazionale: la sede museale del Guggenheim di Bilbao edificata da Frank Gehry nel 1997, la Casa costruita a Bordeaux nel 1998 da Rem Koolhaas, e la chiesa Dives in Misericordia di Richard Meier inaugurata a Roma nel 2003.
Si tratta di un’esposizione affidata alle immagini video prodotte da Ila Bêka e Louise Lemoine, artisti-architetti presenti anche nel padiglione italiano della 11a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, che indagano e interpretano le tre architetture attraverso l’occhio della cinepresa intervistando e seguendo, nei loro spostamenti quotidiani, i fruitori che per motivi di lavoro e di frequentazione si muovono e vivono all’interno di spazi (una casa, un museo e una chiesa) progettati da alcuni tra i nomi più importanti dell’architettura odierna.

Orario:
martedì >> venerdì ore 15,00 - 18,00
(la mattina solo su prenotazione, dalle 9.30 alle 12.30)

sabato e domenica
ore 10,00 >> 19,00

Biglietti:
intero € 3,00
ridotto e festivi € 2,00
studenti € 1,00

L’acquisto del biglietto da diritto all’ingresso ridotto alla Galleria d’Arte Moderna

Link: >>.
"

08 novembre 2008

Biennale Ultima Chiamata


Il Professor Corbellini organizza per il 14-11 una visita alla Biennale di Venezia per i suoi studenti di Milano.


Gli studenti di Architettura interessati devono inviare i propri nomi a Giovanni Corbellini, gcorbellini@units.it, entro lunedì 10-11.
L'incontro è alle 11.30 presso l'ingresso ai Giardini.
L'ingresso costa 6 euro, prego portare i soldi contati, mentre il vaporetto costa 6 euro per chi non ha la carta Venezia.

link

Icon 065


"E' uscito l'ultimo numero della rivista ICON. Com'è facilmente leggibile dalla copertina nel mese di Novembre la rivista inglese, vede nel NON costruire, l'unico modo per cercare di cambiare la società.


Il titolo, dal chiaro messaggio provocatorio, fa riflettere e viene spontaneo porsi certe domande.
Si può imporre alla società di cambiare? Si può realmente smettere di costruire? Ovviamente no.. Ma forse la domanda più corretta e che potrebbe aver un risvolto più pragmatico è: ha senso costruire sempre dal nuovo? Espandendosi sul territorio senza alcun rispetto....O si potrebbe guardare ad esempi virtuosi come l'Olanda che impone di costruire solo dove è già stato costruito?

Per chi fosse interessato al suo acquisto l'unico posto [così riporta il sito, anche se penso che a Venezia si possa trovare] è
Carnevaletti, Udine, Via Bartolini, 14.

05 novembre 2008

Ofis arhitekti a Ljubliana


Ha inaugurato appena da una settimana, l'ultima opera degli Ofis arhitekti. Il Mercator a Ljubliana (le donne saran contente), è stato realizzato in un tempo molto ridotto e con un budget limitatissimo.

Qui di seguito un pò di link con cui poter approfondire:

Ofis Arhitekti
Google Maps
ArchDaily

I vari siti sono ricchi di immagini e disegni, e per chi volesse andare a vederlo il link di Google da la collocazione esatta.
Vorrei infine segnalare un'altra opera degli Ofis di recente realizzazione, questa volta a Nova Goriza, quindi sempre vicino casa:
Ofis Arhitekti

04 novembre 2008

Area

Volevo segnalare l'uscita dell'ultimo numero di Area, il numero 100, sulle città in continuo cambiamento.

Le città prese in esame sono:
Porto, Portogallo, con Casa da Musica
Merida, Messico, con National Museum of Roman Art. Government Building
Bilbao, Spagna, con Campo Volantin Bridge, Guggenheim Museum
Barcelona, Spagna, con Agbar Tower, Parc dels Colors
Amsterda, Olanda, con Residential housing, Silodam
Milan, Italia, con Università Luigi Bocconi, Fiera di Milano
Berlin, Germania, con Schützenstrasse Block/Neues Museum, James Simon Gallery
Graz, Austria, con Kunsthaus/Mur Island
Beijing, China, con National Stadium, 798 Art Zone
Tokyo, Giappone, con Maison Hermès, Moriyama House

03 novembre 2008

Assemblea Studentesca Generale


Parliamo della famosa legge 133 sulla “riforma” universitaria

Penso sia doveroso per ogni studente universitario conoscere e assumere un orientamento personale riguardo alla “riforma” inserita nell’attuale finanziaria Tremonti e che proprio oggi mattina è passata al senato per diventare sicuramente legge dopodomani.
Un’approfondita informazione e un personale esame di coscienza nei confronti di una legge che scuote le fondamenta del sistema della pubblica istruzione, quindi della nostra vita quotidiana, penso sia un dovere di ognuno di noi.
Per non influenzare nessuno nelle sue scelte, ma solo per sensibilizzarvi riguardo a quello che il governo sta combinando, trascrivo qui di seguito un riassunto spero il più obiettivo possibile, sull’assemblea generale di questa mattina nel piazzale dell’edificio centrale e per linkarvi qualche sito e blog dove potrete trovare tutte le info del caso.


Ore 9.00 Piazzale Europa.
Piazzale gremito per l’assemblea generale indetta dal senato accademico riguardo la “riforma” universitaria.
Probabilmente è l’assemblea dell’ateneo che ha visto la più grande partecipazione di insegnanti e studenti assolutamente uniti per un unico obiettivo…quello di far chiarezza sul futuro del nostro ateneo e dell’università pubblica nazionale.Primo a prendere la parola è il nostro magnifico Rettor Francesco Peroni per rivendicare il diritto di protestare e il modo CIVILE di farlo e fino a che punto l’ateneo, in quanto istituzione pubblica, può appoggiare la protesta.
Un discorso limpido in cui spiega a grandi linee e con il cuore in mano, cosa succederà alla nostra università (ma il discorso vale per tutto il sistema universitario italiano) semmai questa “riforma”, che di riforma ha ben poco, non venga al più presto ritirata o drasticamente modificata.
Infine ha cercato di fare chiarezza, con un’insolita trasparenza sui dati economici dell’ateneo, sui quotidiani problemi di bilancio dell’ateneo giuliano, cercando di non rispondere con pura faziosa demagogia alle sparate di certi politici che identificano quella di Trieste come un’università in dissesto.
E’ stata prima di tutto un’autocritica riguardo una disorganizzazione di base difficile da estirpare, spiegando che è già arduo far quadrare i conti adesso.
“Trieste ha sempre raggiunto il pareggio di bilancio”
Ma come sarà possibile farli quadrare in futuro se per una legge pubblica sul contratto collettivo nazionale gli stipendi aumentano di anno in anno, mentre i fondi pubblici subiscono drastici tagli?“A chi va imputata la difficoltà in questo dissesto??”
“I tagli che ci stanno infliggendo manderanno gambe all’aria anche Trieste” , è con questi presupposti che il magnifico ha dichiarato di avere il foglio di dimissioni già pronto sulla scrivania. (Per i meglio informati questa notizia è stata divulgata dal CRUI durante l’ultimo consiglio dei magnifici di tutta Italia, i quali hanno firmato un documento in cui si legge la minaccia di una dimissione di massa se questa pseudo riforma taglia gambe non verrà ritirata, o per lo meno rivista integralmente.)
Oltre al Magnifico rettore hanno parlato davanti a una folla emotivamente partecipe, il rappresentante degli studenti Paolo Prelazzi e via via molti altri rappresentanti delle varie facoltà, dottorandi, ricercatori, docenti precari e non, e rappresentanti sindacali.
Una discussione civile, dove anche studenti delle liste di destra hanno espresso il loro parere sul modo di protestare e sul diritto di seguire le lezioni nei luoghi e nelle ore prestabilite. Dopo timidi fischi e una materna bacchettata di Peroni, anche l’esponente di destra ha affrontato con molta maturità il problema ammettendo che questa “riforma” va effettivamente ritirata.
Discussioni che oscillavano dal diritto allo studio quale forma di democrazia inalienabile, a ballarò di ieri sera. Dalle fondazioni che troverebbero le porte spalancate fra un paio d’anni per insidiarsi all’interno di questo sistema, al precariato che dal prossimo hanno si troverà in strada, (qualche inguaribile motto sessantottino sia tra studenti che professori) e l’impellente necessità di raggiungere l’opinione pubblica e allargare fuori dalla cittadella roccaforte universitaria questa inquietante realtà.
Per questo motivo organizzazioni studentesche si stanno muovendo per organizzare cortei, presidi,lezioni in piazza e quant’altro per dare visibilità a questo movimento di protesta.
Su questo link si trova tutto www.coordinamento133.altervista.org
I tg e giornali di dx, parlano di sprechi e di riforme, ma riforme a costo zero non esistono. La legge 133 si chiama taglio dei fondi pubblici all’istruzione. Ma forse bisognerebbe dire a qualcuno che noi studenti non siamo degli sprechi, ma siamo uno dei fulcri della democrazia.
Poi alla fine anche anche me una domanda m’è sorta…ma dove sono finiti gli studenti e i prof della nostra facoltà? Ma qualcuno li ha avvisati che con questa riforma noi saremo i primi a saltare,o nella migliore delle ipotesi a fare fagotto ed emigrare a Gorizia?
Ok disegnare giorno e notte, ma a che scopo se domani questo può risultare inutile?
Forse sarebbe meglio se ci sottrassimo un attimo dal nostro dovere di caddisti, facessimo un esamino di coscienza e magari iniziassimo a organizzarci anche tra di noi per esprimere il nostro disappunto. Spero che qualcuno mi risponda perché non riesco a capire il totale assenteismo di noi Architetti.
Vabbè, questo è lo sfogo di uno che fra un anno spera di laurearsi, ma che ha comunque a cuore il futuro della sua amata e sgangherata facoltà!
DC
www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm
www.forum.studenti.it