" questo spazio è stato pensato per dare un’opportunità agli studenti di architettura di Trieste di trovarsi, conoscersi e scambiarsi notizie informazioni esperienze….
come tutti sappiamo bene la situazione della facoltà è piuttosto precaria: mancanza di una sede, carenza di spazi, penuria di attrezzature, precarietà dei docenti… sono tutte condizioni che minano le nostre possibilità di vivere l’esperienza universitaria in maniera piena e produttiva. "

23 febbraio 2009

50° ItaliaCentoCinquanta : la matita simbolo





Concorso di design


Il Comitato Italia 150, in collaborazione con F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis e Affini S.p.A., bandisce un concorso per lo studio e la realizzazione di una matita che sia oggetto di merchandise in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Ogni partecipante potrà presentare un solo progetto, che preveda la realizzazione di una matita e di un eventuale packaging secondo le specifiche del regolamento.

La partecipazione è aperta a:

• categoria professionisti (contrassegno P) progettisti italiani e/o stranieri quali designer, architetti o ingegneri iscritti ai relativi albi, indipendenti o interni ad aziende se autorizzati da queste ultime.

• categoria studenti (contrassegno S) studenti degli ultimi due anni di corso delle Facoltà di Architettura e Ingegneria, delle Scuole di Design e delle Scuole di Grafica.

PREMI: Alla conclusione del concorso è prevista l'assegnazione di un totale di tre premi per la categoria "Professionisti" e di tre premi per la categoria "Studenti". Per la categoria "Professionisti", al vincitore sarà attribuito un premio di 5.000 euro lordi; ai due finalisti sarà assegnato un premio di 2.500 euro lordi (secondo classificato) e 1.500 euro lordi (terzo classificato). A i tre vincitori della categoria "Studenti" sarà assegnato un premio in PRODOTTO FILA.

Consegna entro 31 marzo 2009

Regolamento e maggiori info su
♦ www.italia150.it
150° ItaliaCentoCinquanta _ la matita simbolo

Rassegna Stampa

La rassegna stampa di oggi...

da Il Piccolo di Trieste
da Il Piccolo di Gorizia

22 febbraio 2009

Conferenza Frits Van Dongen


Vi segnalo con piacere la conferenza di Frits van Dongen, martedì 3 marzo alle 11.00 nell'Aula Magna dell'edificio A in Piazzale Europa, 1, parte integrante del Corso di Composizione Architettonica 4B.

Per chi non sapesse chi fosse Frits van Dongen, postiamo due link: uno del suo Studio con sede ad Amsterdam, l'altro un'intervista a Pordenone.

19 febbraio 2009

Riviste

Oggi parliamo di Riviste, elemento fondamentale nella vita di uno studente di Architettura che ha bisogno di assimilare il + possibile.
La rivista copre vari aspetti del progetto e non solo.
Dall'idea di progetto, dal dettaglio dell'attacco a terra, dai nomi di architetti emergenti, la rivista rappresenta un universo di informazioni che bisogna saper anche dosare a modo.
Qui di seguito solo "alcune" riviste italiane, + o - conosciute facili da reperire sia in città che nelle varie biblioteche della città.



Area: rivista bimestrale di Architettura, tratta x argomenti, monografie di Architetti, e città. In un anno si trovano sempre almeno un numero Monografico ed uno su una città. Tra le varie sezioni, che la rivista offre, la + interessante: Itinerari; una lista di opere di Architettura divise x luogo o argomento con localizzazione e relativa mappa. Direttore Marco Casamonti (forse ai domiciliari ora), prezzo 12euro.


Arketipo: rivista mensile(così dice...) edita dal Sole 24 ore. Buona alternativa a Detail, la rivista si concentra in particolare ai dettagli progettuali, alla sperimentazione di nuove tecnologie e alla sostenibilità dei materiali.In ogni numero di Arketipo: Sezioni | Progetti-Opere Cinque progetti in dettaglio | Materiali | Norme tecniche, capitolati, prestazioni e rassegne di prodotto | Impianti | Dossier sugli impianti tecnici, prestazioni, i costi e i consumi, completi di rassegne tecniche di prodotto. prezzo 9 euro.


Materia: rivista quadrimestrale edito dalla Federico Motta. Contraddistinta da una forte identità tecnica la rivista è divisa per numeri monografici in cui si approfondisce
la storia delle tecniche costruttive, delle tipologie architettoniche e dei materiali.
[ si trova il Pdf completo del numero precedente sul sito di Materia]. prezzo 11 euro.



D'architettura: rivista quadrimestrale edito dalla Federico Motta. Di solito in allegato con Materia e Area, tratta le esperienze dell'architettura italiana.Esprime la volontà degli architetti italiani delle nuove generazioni di dare alla disciplina e alla pratica quella dignità e quell'interesse che è riscontrabile negli altri paesi. Insomma una rivista alquanto patriottica. prezzo 14 euro.



Abitare (**): rivista mensile di Architettura diretta da Stefano Boeri (ex direttore di Domus). La rivista spazia dall'Architettura, al Design, dalla Fotografia al Paesaggio e Urbanistica. prezzo 8.50 euro, Abbonamento piuttosto conveniente.




Casabella (*)(**): la rivista di Architettura e basta! (a parte la montagna di pubblicità..). Impaginata dallo Studio Vetta-Tassinari di Trieste, come tutte le pubblicazioni Electa.





Domus (*)(**): rivista mensile di Architettura diretta da Flavio Albanese. La rivista, dall'ingresso del nuovo direttore, ha visto un periodo di sperimentazione che hanno riguardato l'impaginazione e l'approccio. prezzo 8.50 euro.





L'Arca: rivista mensile. La rivista è composta da Arca ed Arca Plus, supplemento trimestrale. prezzo 9 euro






Lotus | Lotus Navigator (*) : quasi un libro + che una rivista, a mio parere è una delle migliori esistenti nel panorama italiano.
Il prezzo, suo malgrado, la relegano ad una fascia alta di possibili consumatori. In questo ci viene in aiuto la cara vecchia università, che mette a disposizione degli studenti tutti i numeri. prezzo 25 euro (?!)



The Plan: rivista nata nel 2002 si colloca in quella fascia di rivista del dettaglio, con particolare attenzione agli aspetti tecnologici innovativi. Bimestrale (8 numeri), prezzo 15 euro.





Il Giornale dell'Architettura (**): mensile diretto da Carlo Olmo. E' un vero e proprio giornale che spazia tutti i campi dell'Architettura. Design, Restauro, Tecnologie, Infrastrutture, Esiti e Concorsi. Riassumendo è un gran giornale di riferimenti, in cui sta all'interessato approfondire sugli argomenti. prezzo 5 euro.



(*): la rivista si può pure trovare nella biblioteca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Architettura Disegno Urbanistica.

(**): la rivista, tranne l'ultimo numero, può esser presa in prestito presso l'emeroteca di piazza Hortis per 30 giorni.

18 febbraio 2009

"Architectura sine luce nulla architectura est" *

La luce è materia e materiale
(Sulla natura materiale della luce)

Quando, infine, un architetto scopre che la luce è il cardine dell’architettura, solo allora inizia a capire qualcosa, a essere un vero architetto. La luce non è un’entità vaga, diffusa, che si dà per certa perché è sempre presente. Il sole non sorge invano per tutti e tutti i giorni... Al contrario la luce, con o senza teoria corpuscolare, è qualcosa di concreto, preciso, continuo, certo. È materia misurabile e quantificabile, come ben sanno i fisici ma sembrano ignorare gli architetti.
La luce, così come la gravità, è una realtà inevitabile. Fortunatamente inevitabile, poiché, in definitiva, I’architettura si è sviluppata nel corso della Storia grazie a questi due elementi primigeni: luce e gravità. Gli architetti dovrebbero sempre portare con sé una bussola (per la direzione e I’inclinazione della luce) e un fotometro (per misurarne la quantità), così come si ricordano del metro, della livella e del piombino. Se la lotta per vincere, piegare la gravità si realizza in un dialogo che genera I’architettura, la ricerca della luce e la relazione che con essa si instaura sono i fattori che portano tale dialogo ai livelli più sublimi. Si scopre allora, felice coincidenza, che la luce è in verità la sola in grado di vincere la gravità.
Così, quando I’architetto riesce a ingannare il sole, la luce, perforando lo spazio creato da strutture più o meno massicce, rompe I’incantesimo e fa sì che tale spazio fluttui, leviti, voli. Santa Sofía, il Pantheon o Ronchamp sono prove tangibili di questa portentosa realtà.
Potremmo quindi dire che la chiave risiede nella comprensione profonda della luce come materia, come materiale, un materiale moderno? Non potremmo dire che è giunto il momento, nella Storia dell´architettura, quel momento terribile ed emozionante, di affrontare la luce? Sia fatta la luce! E luce fu. Il primo materiale della creazione, il più eterno e universale, assurge così a elemento centrale della costruzione, della creazione dello spazio, nel senso più moderno del termine.

Sine luce nulla!
(Sulla luce come tema centrale dell’architettura)
Quando propongo l’assioma “Architectura sine luce nulla architectura est” intendo dire che niente, nessuna architettura è possibile senza luce. Senza di essa sarebbe esclusivamente una mera costruzione, mancherebbe un materiale imprescindibile.
Se mi si domandassero dei consigli su come distruggere I’architettura, suggerirei di chiudere I’anello del Pantheon o di coprire le vetrate che rischiarano la cappella di Sainte Marie de la Tourette. Se il nuovo sindaco di Roma, per impedire che nel Pantheon entrino pioggia o freddo, decidesse di chiudere I’anello di circa 9 metri di diametro che lo corona, accadrebbero molte cose… oppure no. L’incomparabile costruzione non ne risentirebbe, e tantomeno la sua perfetta composizione. Né verrebbe meno la sua universale funzione. E, perlomeno per la prima notte, il suo contesto, l´Antica Roma, non se ne accorgerebbe. Ma la trappola più ingegnosa che I´uomo abbia teso al sole, e in cui I´astro regale è caduto con piacere giorno dopo giorno, verrebbe distrutta. II sole scoppierebbe in un pianto dirotto e con lui I’architettura, poiché sono molto più che amici.
Se nel convento della Tourette un frate domenicano appena arrivato, aIla ricerca di una maggiore concentrazione, chiudesse le vetrate e le aperture, scarse di numero ma precise, deIla cappella maggiore, accadrebbero anche qui molte cose… o il loro contrario. La robusta costruzione non cambierebbe. Né la sua libera composizione. Le sue sublimi funzioni potrebbero continuare a essere espletate, forse con maggiore concentrazione, alIa luce delle candele. Nessuno nei dintorni ci farebbe caso o, comunque, non subito. Solo I’inquietante silenzio delle colombe, posate sull’edificio, finirebbe per avvertire i contadini del sacrilegio Ii compiuto. Lo spazio, più che concentrato, diverrebbe tenebroso. E i frati si renderebbero conto terrorizzati di come il loro luminoso canto gregoriano fatichi a salire dalle loro gole. Il monastero, e con lui I’architettura, si addentrerebbe nella notte scura.
Effettivamente, chiudendo I’anello del Pantheon e le aperture della cappella della Tourette avremmo posto fine alI’architettura, e con essa alla Storia.

Le tavole della luce
(Sul controllo esatto del!a luce)
Lorenzo Bernini, mago in questo campo, possedeva delle tavole per il calcolo esatto della luce che aveva creato lui stesso, del tutto simili a quelle che oggi si usano per le strutture, precise e minuziose. Ben sapeva il maestro che la luce, quantificabile e qualificabile come qualsiasi altra materia suscettibile di essere misurata, poteva essere controllata scientificamente. Purtroppo, al ritorno da un faticoso e sterile viaggio a Parigi per la costruzione del Louvre, il suo giovane e distratto figlio Paolo le perse. Il 20 ottobre del 1665, lasciando con sollievo la città che tanto I’aveva maltrattato, Bernini constatò con orrore che le sue tavole, più preziose per lui che le stesse Tavole della Legge, erano sparite. La ricerca fu vana. Chantelou, cronista puntuale e puntiglioso di quel viaggio in Francia, omise nel suo felice racconto qualsiasi dettaglio relativo a tale stortunato incidente. Si sa che Le Corbusier, anni dopo, rintracciò in una libreria della vecchia Parigi alcune delle pagine chiave dell´importante manoscritto che seppe usare con astuzia. Fu così che riuscì anch’egli a controllare la luce con esatta precisíone.
È che la luce è qualcosa di più che un sentimento, nonostante sia capace di suscitare emozioni negli uomini e di farli fremere nel loro intimo. La luce è, quindi, quantificabile e qualificabile, sia che si usino le tavole del Bernini o di Le Corbusier, la bussola, le mappe solari o il fotometro, plastici in scala o precisissimi programmi di informatica già sul mercato. La luce può essere controllata, domata, dominata. Il tutto a misura d’uomo, poiché è per I’uomo che si crea I’architettura.

La prova del fuoco
(Sui diversi tipi di luce)
Esistono molti tipi di luce. Vediamone alcuni; a seconda della direzione la luce può essere orizzontale, verticale, diagonale; in base aIIa qualità, possiamo distinguere la luce solida da quella diffusa. Nell’antichità, i nostri avi non erano in grado di far penetrare la luce dall’alto (quella che io definisco luce verticale) poiché, perforando il soffitto, insieme ad essa sarebbero entrati anche acqua, vento, freddo e neve. Non era certo il caso di morire per ottenere quel tipo di luce. Solo gli dei, immortali, osarono tanto nel Pantheon. E Adriano, in loro onore e di sua mano, innalzò quell’edificio sublime, profezia di futuri successi.
Nel corso della Storia dell’architettura, dunque, la luce è sempre stata orizzontale, ottenuta - com’era logico - perforando orizzontalmente il piano verticale, ossia i muri. Come i raggi del sole cadono su di noi diagonalmente, così gran parte della Storia dell’architettura può essere letta come il tentativo di trasformare la luce orizzontale o diagonale in luce che sembrasse verticale.
Lo stesso vale per il Gotico, che va visto non solo come il desiderio di creare una maggiore quantità di luce ma, fondamentalmente, di ottenere una luce qualitativamente più verticale, in questo caso diagonale. In ugual modo, molti degli interventi del Barocco sulla luce vanno considerati come il tentativo, grazie aIl’ausilio di ingegnosi meccanismi, di convertire la luce orizzontale in luce che sembrasse, e talvolta lo fosse di riflesso, verticale, ancor più verticale di quanto non fosse riuscito al Gotico. Il magnifico “Trasparente” barocco creato da Narciso Tomé nella bellissima cattedrale gotica di Toledo rappresenta una lezione magistrale.
Il tipo di luce - orizzontale, verticale o diagonale - dipende dalla posizione del sole rispetto ai piani che creano gli spazi. La luce orizzontale è prodotta dai raggi solari che penetrano attraverso aperture del piano verticale. Quella verticale si produce quando entra da aperture praticate nel piano orizzontale superiore. La luce diagonale attraversa sia il piano orizzontale che quello verticale.
Si comprende quindi il motivo per cui non sia stato possibiie creare luce verticale in spazi climaticamente controllati fino aIl’apparizione del piano di vetro di grandi dimensioni. E uno dei cardini del Movimento Moderno, dell’architettura contemporanea, risiede proprio nel trattamento della luce.



Con varie luci alla volta
(Sulla combinazione di diversi tipi di luce in un solo spazio)
Come Edison, che avrebbe poi inventato la luce elettrica (e quanto è difficile, ancora oggi, saperla usare bene!), Bernini, sommo maestro della luce, inventò quel metodo tanto semplice quanto geniale che è la “luce alla Bernini”. Utilizzando varie fonti visibili di luce, creava prima un ambiente di base con luce diffusa, omogenea, proveniente generalmente da nord, che illuminava e rischiarava lo spazio. E dopo averlo centrato geometricamente con le forme, zac!, irrompeva in un punto concreto, occultando la fonte agli occhi dello spettatore, con un cannone di luce solida (luce gettata) che diventava protagonista dello spazio. Il contrasto tra i due tipi di luce, produceva, creando una furiosa tensione, un effetto architettonico di altissima qualità. Esempio paradigmatico di questa operazione è Sant’Andrea al Quirinale: la luce solida, in visibile movimento, danza su un’invisibile luce diffusa in quieto riposo.
La luce, come il vino, oltre a distinguersi per categorie e sfumature, non permette gli eccessi. Mescolare diversi tipi di luce in uno stesso spazio, così come accade per il vino, annulla la possibile qualitá del risultato.
La combinazione adeguata di vari tipi di luce permette infinite possibilità in architettura, e Gian Lorenzo Bernini e Le Corhusier, Antemio di Tralle e Alvar Aalto, Adriano o lo stesso Tadao Ando, lo sapevano bene.

Finale
(Su come la luce e il tema)
In definitiva, la luce non è la ragion d’essere dell’architettura? La Storia dell’architettura non è ricerca, comprensione e dominio della luce? Il Romanico non è forse un dialogo tra le ombre dei muri e la luce solida che vi penetra come un coltello? E il Gotico non e un’esaltazione della luce che avvampa gli incredibiii spazi con fiamme ascendenti? Il Barocco non può forse essere considerato come un’alchimia di luce dove, sulla saggia mescolanza delle luci diffuse, irrompe un raggio forte, capace di produrre ineffabili vibrazioni? Infine, Il Movimento Moderno, abbattuti i muri, non è una inondazione di luce che ancora cerchiamo di controllare? Non è questa un’epoca in cui possediamo tutti i mezzi possibili per dominare la luce?
L’approfondimento e la riflessione sulla luce e sulle sue infinite sfumature devono essere I’asse centrale dell’architettura del futuro. Se le intuizioni di Joseph Paxton e i successi di John Soane sono stati il preludio aIIe scoperte di Le Corbusier e aIIe ricerche di Tadao Ando, il cammino è tuttavia ancora molto lungo. La luce è il Tema.
Ouando nelle mie opere riesco a far sì che gli uomini sentano il ritmo del tempo che regola la natura, armonizzando gli spazi con la luce, temperandoli con il cammino del sole, aIlora credo valga la pena fare architettura.


Alberto Campo Baeza


(*) ll presente saggio costituisce una sintesi della versione inglese editata di seguito. L’articolo in italiano è apparso sul numero di Domus n.760, 1994 e rieditato sul Blog Architettura di pietra il 08-01-2006.

17 febbraio 2009

SM11


L’associazione culturale SanMichele11 inaugurerà il 20 febbraio alle 18.00 la mostra dal titolo: “La decostruzione della soglia – L’architettura della salute mentale”.
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Trieste e con il contributo dell’Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina e del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, intende indagare le recenti esperienze di progettazione dei Centri di Salute Mentale compiute sul territorio regionale e nazionale. Sarà visitabile sino al 20 marzo dal lunedì al venerdì, con orario: 9:00 – 12:00 e 15:00 – 18:00.

La presentazione della mostra avrà luogo alle ore 18:00 presso il Tempietto Anglicano, adiacente allo spazio espositivo, con gli interventi di Franco Rotelli, direttore generale dell’ASS n.1 Triestina, Pier Aldo Rovatti, professore di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Trieste e l’architetto Alberto Lixi.

14 febbraio 2009

Recensione Rivista


Ho trovato in edicola questa rivista, Costruire, della casa editrice di Abitare (RCS), il formato è quello di una rivista media(non spropositati come Domus o Casabella), carta leggera, 120pagine circa, abbastanza economica 5,20€ e non troppo ricercata negli argomenti.
Si trovano servizi su normative o argomenti molto tecnici (corredati di grafici e schemi) o il normale servizio di architettura sull'edificio recente o alla moda.
Fotografie abbastanza belle e disegni dei dettagli costruttivi esaurienti.
Alla fine ci sono pure i servizi sui vari software per la progettazione ed un approfondimento su norme e leggi.
Secondo me una rivista interessante, una via di mezzo tra Il Giornale dell'architettura ed una rivista patinata.
Si può consultare sul sito internet, cliccando sull'immagine a destra si sfoglia la rivista.
Ecco il sito: http://atcasa.corriere.it/Costruire/

Domande Laboratorio di economia [Bernetti]


Qui di seguito le domande dell'esame di Bernetti.

Cos'è un macroconnettore ?
Cos'è un piano urbano del traffico (PUT) ?
Se si deve costruire un nuovo parcheggio (edificio), questo rientra nelle competenze del PUT ?
Cos'è...

Cos'è il ritardo incrementale ? È stabile o no ?
Cos'è un macroconnettore ?
Cos'è un piano urbano del traffico (PUT) ?
Se si deve costruire un nuovo parcheggio (edificio), questo rientra nelle competenze del PUT ?
Qual'è la differenza tra piano urbano della mobilità e piano urbano del traffico?
Il PUT è un piano a breve o a lungo periodo ?
Cos'è il piano generale dei trasporti urbani ?
Cos'è il piano urbano dei parcheggi ?
Cos'è il coefficiente dell'ora di punta ?
Cos'è e come si calcola la capacità di una strada urbana ?
Differenze tra rete e grafo
Cos'è un centroide ?
Matrice origine-destinazione: cosa rappresenta la diagonale della matrice ?
Cos'è un rango di precedenza ?
cos'è l'istante di commutazione di un impianto semaforico ?
Come calcolo i tempi di sgombero ?
Cos'è la capacità potenziale degli impianti semaforici ?
Cos'è il gap di follow-up ?
Cos'è il flusso massimo di saturazione ?

Argomenti con più domande:
Com'è strutturato un impianto semaforico ? Trovare le manovre, trovare le manovre in conflitto e trovare le fasi.
Gli impianti attuati
il modello logit

Funkytecture

Esami Laboratorio Costruzioni [aggiornamento]

Trovate l'aggiornamento ad oggi dell'esame di Costruzioni III, con le domande di Gattesco, Benussi, Barizza e Simonati. Il testo in corsivo rappresenta l'aggiornamento del 02_02_2009.

Qui invece trovate il link di Costruzioni II

PS: L'idea per cui sono nati, e nasceranno, questi post, di esami, è per dare un modo, un aiuto continuo agli studenti della Facoltà. Ma soprattutto per migliorare quella che è la qualità dei Corsi! Quindi l'aggiornamento dei post dipende solo da voi, che potete mettere nei commenti!
Grazie

13 febbraio 2009

e"X"tinction timeline



Pubblico con interesse questo divertente grafico elaborato dalla Future Exploration Network, che fa proprio questo di mestiere. Il grafico si sviluppa fino al 2050 e oltre. Non so se c'han la sfera, comunque non capisco bene quel "Peace & Quiet" attorno al 2037, mentre fino al 2050 ci ritroviamo Cher. Aiuto!

12 febbraio 2009

Viaggio dIstruzione a Berlino

Rassegna Stampa!

La rassegna stampa di oggi vede numerosi articoli sulla Facoltà...



da Il Piccolo del 11_02_2009

dal Messaggero Veneto del 11_02_2009



da Il Piccolo del 11_02_2009


da Il Piccolo di Gorizia del 11_02_2009

MOZIONE URGENTE 11_02_2009

Ieri, 11/2/09, è stata discussa e approvata dal Consiglio Comunale di Trieste una mozione sottoscritta dai capigruppo della maggioranza (centro destra) per esortare un’ azione politica contro il paventato trasferimento della specialistica di architettura a Gorizia.

La mozione è stata introdotta dal consigliere Camber (FI), di cui val la pena ricordare alcuni passaggi:

- gli studenti come pacchi postali al miglior offerente;
- il rifiuto da parte di Udine ad unificare i corsi e l’inutilità quindi dello spostamento come polo sopra le parti;
- lo spreco di risorse per gestire due corsi separati, ad esempio due biblioteche (…o neanche una, N.d.A.)
- la presenza di studenti da fuori città ben integrati e parte attiva della vita cittadina;
- la possibilità di fare di architettura a Trieste un centro di eccellenza soprattutto dopo l’imminente cambio generazionale di alcuni “baroni” in modo che la facoltà diventi più architettura e meno economia (… parole sue! N.d.A.)

E’ seguito un dibattito di quasi un’ora con interventi da tutte le parti politiche.
Sono intervenuti: Sasco (UDC), DeCarli (cittadini per Trieste), Edera (Lista Rovis), Minisini (PD), Barbo (PD), Ferrara (Lega Nord), Furlanic ( Rifondazione Comunista), Sulli (AN), Kakovic (PD), Bertoli (FI), Omero (PD)
Tutti si sono dichiarati favorevoli alla mozione con grande partecipazione: chi ha sottolineando la risorsa ambientale della città, chi il ruolo di centralità nell’ottica della maxiregione conteso da Udine, altri ancora la necessità di organi di controllo per evitare manovre politiche dei rettori…
In generale però il dibattito si è concentrato su aspetti leggermente marginali e più politici, in breve:
-il centro sinistra si è risentito per il mancato coinvolgimento preventivo alla sottoscrizione della mozione, vista l’importanza del tema e la condivisione dell’obbiettivo, anche in virtù dell’interrogazione di qualche giorno fa proposta dal consigliere Carmi (PD). Il consigliere Ferrara si è scusato per la forma (…ridendo sotto i baffi per essere arrivati prima, N.d.A)
-il centro sinistra ha lamentato la dicitura “Istria e Dalmazia” quali poli di provenienza di parte degli studenti, così come scritto nella mozione, al posto di “Slovenia e Croazia” , ravvisando posizioni filo irredentiste e un’offesa di forma verso i due stati. La maggioranza si è opposta con vari “No” alla modifica il testo e Camber ha sottolineato che le “parole” in questione fossero presenti già nella lettera degli studenti (…ops, N.d.A)
-il centro sinistra ha sostenuto una grave responsabilità dell’Amministrazione Universitaria in genere e del Rettore Peroni in particolare nella gestione economica. Il centro sinistra imputava la colpa delle problematiche universitarie alle recenti manovre del governo in tema di riforma economica e dell’istruzione pubblica.
Alla fine c’è stata la votazione unanime per l’approvazione con 38 voti favorevoli su 38 presenti.
Possiamo ritenerci molto soddisfatti di questo nuovo appoggio che certo avrà un peso sulle decisioni future.
Certo possiamo trarre qualche utile insegnamento:
le parole vanno pesate bene per non dare adito a terribili incidenti diplomatici;
per mesi nessuno ha aperto bocca ma sono bastate un po’ di firme e di articoli sul giornale per far mobilitare tutte le parti politiche come paladini della giusta causa;
qualunque questione discussa in un aula politica riesce a trasformarsi in mille declinazioni ideologiche a favore di uno o dell’altro schieramento.

11 febbraio 2009

09 febbraio 2009

Esame Costruzioni II

Qui di seguito trovate informazioni, domande e consigli sull'esame del Laboratorio di Costruzioni dell'Architettura II.


Info generali:
E’ un esame lungo da preparare ma non particolarmente difficile dal punto di vista dei concetti (Cfr. Gattesco). Basta mettersi con un po’ di voglia a fare il progetto....un esecutivo vero e proprio, quindi dovrete conoscere ogni minimo dettaglio, avere una risposta e una spiegazione per tutto (materiali, scelte costruttive, simbologia e legenda, parole etc.) e soprattutto le parti delle tre materie devono combaciare (es. dettagli costruttivi e computo metrico): questo è fondamentale all’esame, e con un buon progetto partite bene!!

A revisione andate con più cose possibile, disegnate, anche incomplete, così da farne il meno possibile, ma in maniera più costruttiva.
L’importante è capire cosa si sta facendo e non copiare e basta (perché è ovvio che si copia per il progetto...ma bisogna saperlo fare!!!)
Se avete poco tempo o voglia, fate cose semplici, ma fatte bene nel dettaglio!
Ultima cosa: i disegni devono essere belli! Non perchè sono diversi dalle nostre solite tavole non sono importanti....anzi! Scegliete 3 spessori di linea e usate quelli, il progetto si deve capire, ci devono essere le informazioni per poter costruire tutto (quote, materiali, oggetti, legenda...). Può essere utile immaginarsi come un operaio che deve costruire quel muro, o quelle scale, e vedere se ci sono tutte le info per farlo.L’ordine dei disegni e delle tavole deve avere un senso, l’impaginazione anche! Non dimenticate il cartiglio!

Ok, passiamo all’esame.
50 % progetto
50 % esame orale

Il progetto si discute davanti alla commissione, di gruppo; potrebbero chiedere il perché delle scelte costruttive, criticare la grafica o informazioni mancanti/sbagliate; le domande le fa soprattutto Benussi (che in genere non ha mai visto il progetto prima!). Ci saranno sicuramente alcuni errori, non prendete paura!
Per l’ esame orale ci si divide e si affronta singolarmente ogni scoglio, in genere ci sono tre domande per ogni materia:

Taccheo – niente di tragico, chiede cosa ha detto a lezione e fa domande abbastanza aperte, è importante conoscere alcuni termini specifici, vi metterà davanti qualche grafico mostrato a lezione e fare una domanda su quello:
-diagramma economico dell’appalto: cosa rappresenta il grafico, perché ha quella forma a S allungata, qual è la differenza fra sospensione e proroga (lo chiede spesso!) e come si indicano nel grafico.
- stima del Costo di Costruzione di progetto, d’appalto (con lo sconto fatto dall’impresa) e finale,
- come si forma un prezzo e incidenza dei vari fattori (materiale, trasporto, noli, manodopera), costo al mq da applicare nel computo per trovare il costo di costruzione.
- prezzo analitico ed effettivo (aggiunta del 15% e del 10%)
- chi fa l’ordine di servizio e cos’è
- controllo del processo edilizio
- quali modifiche ci si possono essere durante l’esecuzione dei lavori che modificano il costo finale di costruzione?
- come funzionano i pagamenti all’impresa?

Longhi – vi fa ragionare, non è difficile; domande:
- verifica termoigrometrica di una parete
-disegnare il pacchetto di un solaio con riscaldamento a pavimento e dire come funziona l’impianto
- come funziona (a grandi linee) un impianto di ventilazione artificiale e quando serve
- cosa sono i vetilconvettori
- principi base della sicurezza antincendio

Benussi – state calmi e pensate,,. rispondete piuttosto dopo un po’, ma senza dire grandi cavolate...che poi si infastidisce...è quello da studiare meglio a mio parere. Domande:
- cosa sono e a cosa servono le staffe nei pilastri?
- come si dimensiona un pilastro e quali sono i principi alla base del ragionamento?
- perché nel progetto della trave in cls si usa 1/12 ql^2 (semi incastro, semi appoggio)
- quali verifiche si fanno su cls e acciaio in una trave?
- quando posso approssimare la trave reale tridimensionale ad uno schema statico bidimensionale e quando devo invece progettarla tridimensionalmente?
- come si verifica l’aderenza cls - acciaio
- trave in cls armato, è soggetta al taglio, cosa comporta e come si verifica?
- come armo a taglio una trave?
- a cosa servono le staffe in una trave?
- presso flessione nei pilastri e verifiche d’instabilità (Cfr. Gattesco)
- qual è la sezione ottimizzata per il cls?
- che problemi ho in cantiere nell’usare un cls ad alta resistenza? Da cosa dipende la qualità di un cls in opera?
- come posso ordinare il cls? (a dosaggio/a resistenza)
- cosa sono e a cosa servono le fasce piene?
- Resistenza caratteristica del cls, cos’è?

05 febbraio 2009

03 febbraio 2009

Il NO ad Architettura!

Alla replica del Sig. Andrej Drosghig il gruppo CtrlX non s'è fatto di certo attendere, e sul giornale di oggi possiamo trovare una replica precisa e puntuale, che ribadisce i concetti espressi nell'assemblea dello scorso 26 gennaio. La domanda che sorge spontanea ora è: Ma è possibile che in seguito all'assemblea l'unico che abbia avuto da dire qualcosa è un pensionato goriziano (..credo) legato alla sua città che non ha niente da fare che scrivere un articolo al Piccolo?
Qui il link dell'articolo dell'articolo contestato.

da Il Piccolo del 03-02-2009