" questo spazio è stato pensato per dare un’opportunità agli studenti di architettura di Trieste di trovarsi, conoscersi e scambiarsi notizie informazioni esperienze….
come tutti sappiamo bene la situazione della facoltà è piuttosto precaria: mancanza di una sede, carenza di spazi, penuria di attrezzature, precarietà dei docenti… sono tutte condizioni che minano le nostre possibilità di vivere l’esperienza universitaria in maniera piena e produttiva. "

11 marzo 2009

Lettera al Consiglio di Facoltà del 10 marzo 2009

Pubblico questa lettera che ho presentato al Consiglio di ieri, perché possiate leggere direttamente da qui la posizione con cui mi sono presentato alla seduta.

"Al Consiglio di Facoltà di Architettura
Con la richiesta di allegare questo documento al verbale della seduta del 10 marzo 2009.

Gentili consiglieri,
desidero sottoporVi alcune osservazioni e richieste in proposito al progetto di trasferimento della facoltà di architettura presso la sede di via Alviano in Gorizia.

Osservazioni:

-Ad oggi il progetto di trasferimento ha incontrato quasi esclusivamente pareri avversi al di fuori dell’ambiente politico del capoluogo isontino e dell’amministrazione della facoltà che ne sono i fautori. Primi tra i contrari sono gli studenti. Al di fuori dei problemi che sarebbero costretti a subire personalmente, e al di là del malcontento legato alla paventata impossibilità di terminare la propria carriera nella città prescelta, l’avversione allo spostamento a Gorizia non può essere ignorato come sintomo del gradimento di un’utenza futura.

-Non mi risulta che sia stata svolta un’esaustiva indagine per capire quali siano le reali potenzialità del capoluogo isontino di attrazione di nuovi iscritti. Facendo una sommaria ricerca tra un gruppo di iscritti al primo anno, è risultato che nessuno degli intervistati si sarebbe iscritto se la facoltà si fosse trovata a Gorizia. Si trattava di un campione tendenzioso e solo parzialmente rappresentativo del nuovo bacino d’utenza, ma sufficiente a supportare questa preoccupazione.

-Voglio mettere in risalto la mancanza di trasparenza da parte della facoltà nel modo in cui sono state portate avanti le trattative negli ultimi mesi: a più di una sollecitazione di chiarimenti rivolta al Preside, nessuna risposta è mai stata data. Dimostrare di non voler rendere partecipi gli studenti e di volerli anzi mantenere all’oscuro degli intenti dell’amministrazione, non può che essere controproducente nel momento in cui si va a costituire l’offerta da proporre proprio a coloro i quali tramite l’iscrizione alla laurea magistrale sono chiamati a confermare la propria fiducia nei confronti della facoltà.

-La facoltà non si è mai preoccupata di smentire le informazioni talvolta distorte passate attraverso i quotidiani locali, lasciando colpevolmente modo al malcontento di crescere oltre il necessario.

-Questa condizione di ignoranza ha creato sfiducia e paura, dal momento che è il futuro degli studenti per alcuni anni ad essere messo in ballo. Il risultato è stata un’opposizione netta. Fintanto che lo studente sarà all’oscuro non solo dello status quo ma pure degli intenti, sicuramente non potrà essere ben disposto ad accettare l’incerto in luogo del certo.

-Inoltre preoccupazioni e paure, in mancanza di una consapevolezza che sarebbe stata data da una maggiore conoscenza della questione, hanno reso gli studenti più disposti ad esporsi a possibili strumentalizzazioni ed a basarsi sulle imprecise informazioni fornite dalla stampa.

-Un clima ostile a questo progetto si è venuto a creare nell’ambiente politico locale a tutti suoi livelli, soprattutto in seguito a richieste di interessamento da parte degli studenti. D’altro canto questo non si è spinto oltre ad un’avversione non propositiva, e che appunto non ha, per il momento almeno, saputo portare un’alternativa valida al progetto goriziano.

-Manca al momento un progetto chiaro, articolato e di provata fattibilità che preveda lo spostamento della facoltà nella sua interezza, e che non lasci questa possibilità a imprevedibili sviluppi. La stabilizzazione di una situazione con solo metà del percorso formativo distaccato, porterebbe a maggiori spese, minori vantaggi per il corso che si trovasse a Gorizia, e nessun vantaggio per quello che rimanesse a Trieste.

-Nessuno studente troverà accettabile un cambiamento di sede attuato durante lo svolgimento di un corso di laurea scelto in base a delle condizioni chiare quali la città ospitante, che lo porti appunto in un altro luogo in cui probabilmente non avrebbe scelto di vivere.

Richieste:

In attesa di una più approfondita trattazione in seno al Consiglio di Facoltà, mi limito a dichiarare per sommi capi quali siano i punti a mio parere irrinunciabili in caso si proceda con questo progetto di spostamento, in aggiunta alle condizioni economiche in mancanza delle quali sarebbe irragionevole una prosecuzione delle trattative:

a) Progettazione dello spostamento integrale della Facoltà entro il termine temporale dei finanziamenti privati, a partire dai nuovi iscritti ai futuri anni accademici, ed in nessun caso trasferimento dei corsi relativi agli studenti iscrittisi prima dell’A.A. 2009-2010, a partire dal primo anno del corso di laurea triennale.

b) Istituzione di una commissione paritetica tra studenti e docenti per la definizione delle condizioni tecniche da porre alla possibilità di trasferimento relative in particolare ai requisiti della sede, instaurando al contempo un dialogo sulle priorità nell’utilizzo dei fondi anche per quanto riguarda l’offerta didattica ed i supporti alla stessa.

c) D’ora in avanti mantenere esaurientemente informati gli studenti sugli sviluppi della questione, ponendo fine a interpretazioni imprecise e strumentalizzazioni, e che possano dar adito a contestazioni causate dalla disinformazione.


Rimandando alla discussione odierna e ringraziandoVi per l'attenzione, Vi saluto
Alessandro Bettoso
10 marzo 2009"

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