" questo spazio è stato pensato per dare un’opportunità agli studenti di architettura di Trieste di trovarsi, conoscersi e scambiarsi notizie informazioni esperienze….
come tutti sappiamo bene la situazione della facoltà è piuttosto precaria: mancanza di una sede, carenza di spazi, penuria di attrezzature, precarietà dei docenti… sono tutte condizioni che minano le nostre possibilità di vivere l’esperienza universitaria in maniera piena e produttiva. "

05 aprile 2009

Astenuto

Ciao, sono Alessandro Bettoso e sono il rappresentante degli studenti che si è astenuto nella votazione sul trasferimento della facoltà durante l’ultimo consiglio. Mi sono astenuto perché credo che allo stato attuale restare a Trieste non porterebbe nessun beneficio a chi verrà dopo di noi, ma allo stesso tempo non avrei potuto votare a favore di una delibera le cui condizioni non erano ancora su carta e per di più fortemente osteggiata da molti studenti.

Vorrei rispondere ad anonimo, che ha scritto un testo di critica nei confronti del mio operato. Chiamarlo memento ed iniziarlo con una definizione di “rappresentare” tratta da un vocabolario sono state due scelte di cattivo gusto, poiché dubito che anonimo sia nelle condizioni di impartirmi lezioni sul ruolo di rappresentante.

Credo che pochi prendano sul serio il ruolo che rivesto. Io ci provo, per questo mi sono già più di una volta interrogato su quale fosse il mio compito. Inizialmente, semplificando, credevo anch’io si trattasse di essere un mediatore neutrale; ma ora sono sicuro che sia corretto interpretarlo diversamente. Il mio compito è quello di rappresentare gli interessi degli studenti, nei modi e con i mezzi che ritengo più opportuni.

Sono stato eletto col voto di persone che mi hanno dato la loro fiducia (o almeno mi piacerebbe pensarlo: le elezioni universitarie sono più una caccia all’elettore inconsapevole che un esercizio di democrazia). Poco più di trenta persone, le uniche a cui potrei dovere qualcosa. Non potendo ogni studente spendere il tempo che spendo io nel reperire informazioni, mi è stato dato mandato di decidere per il meglio. Non sono stato votato per esprimermi favorevolmente o contrariamente a nulla. Per chi mi ha eletto approvare o contestare il mio operato sarebbe possibile soltanto attraverso le prossime elezioni, se mi candidassi (spero proprio di no).

Ogni giorno spendo del tempo parlando con studenti e con docenti, confrontandomi con persone al di fuori della facoltà, o leggendo articoli. Grazie a tutte le informazioni che raccolgo, mi sforzo di formare una mia opinione su quale sia il modo migliore di agire nell’interesse del maggior numero possibile di studenti. I pensieri di anonimo, e quelli dell’assemblea, li prendo in considerazione, mettendoli assieme a quelli di decine di altre persone.

Credo di aver già risposto ad anonimo. Dopo aver difeso la mia libertà d’azione vorrei comunque aggiungere qualche ulteriore considerazione.

Fintanto che del progetto non c’è stata chiarezza, sono stato contrario. Durante la prima assemblea, ero contrario. Ho partecipato al consiglio comunale in cui era stata discussa la nostra questione, per rappresentare i contrari. Ho dialogato con persone che rivestissero incarichi istituzionali e contrarie allo spostamento, sperando in proposte alternative mai arrivate. Ero contrario a un progetto portato avanti all’oscuro degli studenti.

Il mio invito è quello di leggere il verbale dell’ultimo consiglio di facoltà e l’allegato numero 1, da quello credo si capisca chiaramente se mi impegno oppure no a rappresentare gli interessi degli studenti.

Per quanto riguarda l’ultima assemblea, tra le premesse c’era la possibilità che fossero gli studenti attualmente iscritti ad essere spostati. Questo è uno dei motivi per cui aveva raccolto una buona partecipazione degli studenti (molto gradita), ma è allo stesso tempo un motivo per cui la delibera di quella assemblea è ormai superata: le premesse sulle quali si era espressa sono sorpassate.

Per quanto riguarda il metodo democratico che qualcuno crede io non rispetti, vorrei informarvi del deludente andamento di un’iniziativa in corso. Io, Giampaolo Di Prisco ed il professor Pratali, stiamo cercando di farci portavoce del più ampio numero possibile di studenti conducendo tra loro un’indagine su come utilizzerebbero le risorse offerte da Gorizia, tramite un foglio a risposta libera. Il testo recita: ”L’ipotizzato trasferimento della Facoltà di Architettura a Gorizia offre, a fronte di inevitabili disagi, due opportunità: un maggior numero di spazi a disposizione per gli studenti e i docenti ed un finanziamento straordinario di 300.000 euro per cinque anni. Secondo voi come andrebbero sfruttate queste due opportunità? Elencate, in ordine di preferenza, le vostre proposte.”

Parliamo delle persone che sarei tenuto a rappresentare. Il professor Pratali ha distribuito questi fogli al terzo e quarto anno durante le sue lezioni, raccogliendone in totale 29 compilate. Giovedì 2 aprile, avendone distribuite durante un laboratorio del secondo anno triennale, trascorsa più di un’ora dalla consegna, ne erano state compilate 6. Facendo pressione -persona per persona- su altri studenti, siamo riusciti a raccoglierne altre 10. Quarantacinque schede su tre anni, e a fatica. Lunedì le prossime.

La mia lettura di questo è che dei metodi democratici non gliene frega niente a nessuno se non quando il singolo cerca rappresentanza dei propri interessi individuali. Quindi premettendo alla consegna che nessuno studente sarebbe stato spostato, sapevamo già di scontrarci contro il disinteresse generale.

Vorrei dire ancora che:

Non tutti i presenti all’ultima assemblea erano li per opporsi, alcuni solo per essere informati. Quindi visto che i numeri piacciono, sono sicuro che sia stato almeno il 10% degli iscritti della facoltà ad esprimere la sua irremovibile contrarietà al trasferimento. Sento per questo di avere un ampio margine per votare secondo mia coscienza.

Tre rappresentanti degli studenti con il loro voto contrario hanno portato nel consiglio di facoltà il parere della maggioranza (ma non della totalità) di un’assemblea di quasi cento persone. Sono sicuro che la mia astensione abbia rappresentato la posizione di almeno altrettanti studenti, tra presenti e non presenti all’assemblea. Tra l’altro, e qui mi sbilancio un po’ in illazioni, credo che se da un lato il 20% dei rappresentanti degli studenti non si è espresso come aprioristicamente contrario all’operazione, probabilmente anche almeno il 20% degli iscritti non lo è. Non è che lo presupponga perché mi fa piacere, lo dico perché, scusate se mi ripeto, parlo ogni giorno con parecchi studenti, e di questi la gran parte non osteggia il progetto per partito preso.

La scelta più facile è rappresentare in maniera acritica quelli che battono i piedi più forte, ma io non sono e non sarò il rappresentante dei più rumorosi. La scelta più difficile è impegnarsi a lungo termine in un percorso costruttivo, io mi impegno a rappresentare chi contribuisce con delle idee, raccolte lavorando di giorno in giorno e non cavalcando ondate di malcontento.

Un ultima cosa: sono venuto a sapere per caso di queste critiche che mi sono state mosse. Non capisco perché non criticarmi invece direttamente tramite e-mail o ancora meglio di persona. Per me è sempre un piacere confrontarmi con chi lo desidera, anche quando le posizioni sono opposte.

Saluto tutti

Alessandro Bettoso

3 commenti:

  1. Non faccio parte del gruppo CtrlX, del cui blog sono solo ospite. Non intendo, con battibecchi e botta e risposta, trasformare in un ring uno spazio di cui ripeto sono solo ospite e che è piuttosto una bella vetrina di informazione. Per qualsiasi dibattito vi invito a contattarmi direttamente, possibilmente venendomi a parlare al secondo piano dell'adificio h3, dove mi potete trovare quasi ogni giorno. Se siete indecisi su cosa portare, preferisco i pomodori alle uova marce...
    Grazie

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  2. sono contenta che hai risposto pubblicamente all'appello.
    la cosa più giusta è confrontarsi apertamente.
    penso che una parte del blog ctrlx può benissimo essere usata per questo genere di questioni, che ci impone, quantomeno, una presa di posizione critica e non solo un'acquisizione di informazioni. ben venga ogni dibattito.
    mi dispiace però il tono di amarezza e la convinzione (probabilmente fondata) che alla maggior parte non interessi il futuro collettivo ma solo il proprio tornaconto.
    forse alcune iniziative non sono condotte nella maniera più efficace. ad esempio quella che citi con pratali forse si potrebbe farla con altri canali. facebook ad esempio, in cui uno può dare la sua idea in tranquillità (senza il peso di revisioni imminenti) e con il tempo di decidere(forse anche protetto dall'anonimato, sing). oggi probabilmente questi sono i mezzi e se si vuole smuovere un po' le coscienze meglio usarli che restare delusi.
    infine per la questione gorizia, inutile discuterne ancora, le nostre opinioni personali sono fin troppo chiare, però mi dispiace che in nessuna assemblea ci sia stata una controparte studentesca a favore dell'iniziativa. probabilmente una dibattito espresso avrebbe portato a dei ragionamenti più profondi e nessuno si sarebbe sentito tradito.

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  3. Ciao Alessandro!
    Volevo solo farti sapere che trovo l'idea del trasferimento a Gorizia ancora abbastanza nebulosa, quindi poco convincente, ma allo stesso tempo non ne sono del tutto contraria, se qui a Ts Architettura non ha un futuro sicuro...perciò, per quanto mi riguarda, la tua astensione mi ha rappresentata!!

    G.

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