" questo spazio è stato pensato per dare un’opportunità agli studenti di architettura di Trieste di trovarsi, conoscersi e scambiarsi notizie informazioni esperienze….
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27 novembre 2009

Piano regolatore Trieste

Dipiazza: «Un trionfo. Pronto a recepire le correzioni della gente, ma non quello che dice la politica»
Roberto Dipiazza
Per il piano regolatore di Trieste si sta per aprire il secondo ”ciak”. Ieri si è chiuso il tempo per la presentazione di osservazioni e opposizioni da parte dei cittadini, ora si attendono solo quelle inviate per posta raccomandata. Al 20 novembre, all’ultimo sondaggio parziale negli uffici, Roberto Dipiazza ne aveva contate 290.
Ma ieri pomeriggio, in fase di chiusura, le stime finali erano schizzate a una quota compresa tra le 750 e le 800 osservazioni, complici le 300 arrivate nella sola giornata di martedì. «L’impennata in dirittura d’arrivo è normale - precisa il sindaco - ma il numero complessivo delle osservazioni rimane molto basso, molto più basso rispetto a quello registrato in occasione del Prg precedente in epoca Illy. Siamo a uno 0,4% scarso rispetto al totale della popolazione: un trionfo, bel messaggio per chi aveva tanto denigrato il documento, si vede che i cittadini hanno apprezzato. Sono pronto a recepire tutte le correzioni chieste da loro, ma non quello che dice la politica, perché domando nuovamente: dov’erano i politici che votarono il Prg precedente? Forse in Costa Azzurra con un viaggio pagato dai progettisti?».
L’ITER
Il capogruppo di maggioranza, Piero Camber (Fi-Pdl), oggi farà con gli uffici un’analisi di tutti i plichi e anche un’elaborazione dei dati raccolti, per poi parlarne pubblicamente domani assieme agli altri capigruppo di maggioranza. L’inclinazione è la stessa: «Accoglieremo il più possibile le esigenze specifiche dei cittadini, per singole necessità del loro terreno, della loro famiglia, se le domande arriveranno dalle imprese l’esame sarà invece, come dire, molto più approfondito». Osservazioni e opposizioni dovranno essere vagliate dagli uffici che ne controlleranno la compatibilità, quelle accettate saranno viste e votate una per una dal consiglio comunale.
LE VARIABILI
Intanto tra le varie anime politiche del consiglio le opinioni divergono: chi dice che ormai l’impianto del nuovo disegno urbanistico della città è fatto, e nella sostanza non può più essere cambiato, e chi ritiene invece che i giochi siano tutti ancora aperti, fino al giorno della definitiva approvazione (dopo il vaglio della Soprintendenza e della Regione, che può imporre prescrizioni). In più si aggiunge il Piano particolareggiato del centro storico, che avrà una storia a sé, come un secondo Piano regolatore: Camber ipotizza possa essere adottato entro Natale.Sulla materia scende poi il Piano casa della Regione che recepisce quello nazionale: 20% di libera costruzione in più in centro, 35% in costiera. Vincoli cittadini stracciati? O il Comune può difendere le proprie scelte «non cementificatorie»? Anche qui i pareri divergono. Per il verde Alfredo Racovelli «non c’è niente da fare, chiederò comunque - aggiunge - che si spieghi nel concreto che cosa questo piano edilizio comporta per Trieste.
Il Piano regolatore nella sua sostanza comunque è blindato, ormai non si può più cambiar niente».
L’OPPOSIZIONE
Non così la pensa il Pd. Il capogruppo Fabio Omero con Bruna Tam ha depositato cinque osservazioni. I due consiglieri chiedono che per le zone «strategiche» (Fiera, Caserma di Banne, Burlo, Ortofrutticolo, ex Bianchi) la decisione su che cosa farci sopra torni in capo all’iniziativa pubblica. Il nuovo Prg la lascia ai privati. Chiedono che il progetto del Parco del mare sia corredato da credibili indicazioni su parcheggi e viabilità. E che il Piano casa regionale «non si applichi affatto alla Costiera».Per Iztok Furlanic di Rifondazione comunista «il Prg va migliorato, ribadiremo i nostri emendamenti, il difetto peggiore è che il Carso viene destinato a zona dormitorio senza alcuna possibilità di sviluppo economico, e inoltre bisogna impedire che il Piano casa regionale consenta ampliamenti edilizi in Costiera. Secondo noi si può ancora intervenire su tutto il documento».

(da Il PiCColo del 26 novembre 2009)

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